Avellino, lunedi’ 23 novembre “Gli intellettuali e il terremoto dell’Irpinia 35 anni dopo”

Gli “intellettuali” irpini, in collaborazione con l’Associazione “Segninversi”, organizzano il 23 novembre, alle ore 18.00, presso la Casina del Principe in Avellino, un reading di ricordo del terremoto del 23 novembre 1980, in cui poeti, scrittori, giornalisti, rifletteranno su questo tragico evento, sulle trasformazioni, che ha causato, sulla memoria e sulla speranza di questo lembo di Sud.

L’incontro, dal titolo “Irpinia 80. 35 anni – 35 voci. Memoria, speranza, futuro”, moderato da Paolo Saggese, vedrà protagonisti Viola Amarelli, Franco Arminio, Gaetana Aufiero, Raffaele Barbieri, Emilia Bersabea Cirillo, Cosimo Caputo, Domenico Cipriano, Raffaele Della Fera, Alessandro Di Napoli, Francesco Di Sibio, Franco Festa, Gianni Festa, Alfonso Faia, Tullo Faia, Monia Gaita, Pasquale Gallicchio, Anna Maria Gargano, Giandonato Giordano, Antonietta Gnerre, Nicola Guarino, Claudia Iandolo, Gennaro Iannarone, Giovanna Iorio, Giuseppe Iuliano, Vera Mocella, Franca Molinaro, Alfonso Nannariello, Generoso Picone, Nicola Prebenna, Paolo Saggese, Silvio Sallicandro, Salvatore Salvatore, Armando Saveriano, Agostina Spagnuolo, Raffaele Stella.

Sarà un’occasione importante, unica, un modo per affidare alla memoria e al futuro un momento della nostra storia. Del resto, un quinquennio è sufficiente per trarre un ulteriore bilancio, dopo quelli che già nel 2005 e nel 2010, attraverso alcune preziose antologie, i poeti irpini e meridionali hanno proposto come testimonianza se non per il futuro, almeno per il nostro presente.

Nelle voci che si riuniranno in un’unica voce, sarà raccontata quella tragica notte di luna di 35 anni fa, oppure uno dei momenti immediatamente successivi, o ancora la ricostruzione, l’industrializzazione, le speranze di sviluppo, la crisi attuale, il futuro incerto e le sfide che ci attendono.

Le precedenti raccolte avevano un intento diverso: “Quando il terremoto è nell’anima. I poeti del 23 novembre” (Elio Sellino Editore, 2005) era una raccolta intrisa di dolore, come sottolineava lo stesso poetico titolo. Sulla stessa linea è stata la successiva antologia “La polvere e la luna. I poeti del 23 novembre” (Delta 3 edizioni, 2010), che voleva abbracciare in un’unica storia il Novecento irpino, scandito dai terremoti del 1910, del 1930, del 1962, del 1980.

La giornata del 23 novembre 2015, al contrario, vuole partire dalla data del sisma per collocare definitivamente alle nostre spalle il terremoto, elaborare definitivamente il lutto, ridare una voce, se possibile, comune di speranza a tutti e ricomporre le ferite in un’unica azione solidale. Se saremo in grado di vivere condividendo problemi e difficoltà, sogni e speranze, ecco che l’Irpinia potrebbe avere un più felice avvenire.

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