Avellino, lunedi 4 settembre alle ore 21 in Piazza Libertà Paolo De Vito presenta “Gaber, parole e libertà”
“Gaber, parole e libertà” è il titolo del concerto di Paolo De Vito, inserito nel “Avelino Summer Festival”, stilato dall’amministrazione comunale avellinese. Lunedì 4 settembre, alle 21, in Piazza Libertà, l’elegante performance del cantante irpino, reduce dal successo di “Capri Art Festival”, accompagnato dai maestri Gianluca Marino, Giuseppe Musto, Stefano Ripa e Salvatore Santaniello. Un omaggio al teatro canzone del grande artista, con le riflessioni di Assuntina De Vito, che riprendono il suo dialogo con Sandro Luporini, per trascorrere una serata all’insegna della canzone d’autore. “Lo spettacolo- commenta Paolo De Vito- ricorda una stagione importante della musica italiana, grazie ad un artista versatile, che ha interpretato la società degli anni ’70-’80 con una visione critica sulle conseguenze del cosiddetto boom economico”-. Indimenticabili, i duetti con un altro grande cantautore, Enzo Iannacci, di cui saranno riproposti i brani “Una fetta di limone” e “La strana famiglia”. Lo spettacolo, pensato proprio per “Avellino Summer Festival”, si caratterizza per un repertorio molto ampio, con l’esecuzione di “Shampoo”, a cui seguirà un medley molto suggestivo. Non mancheranno i brani più popolari di Giorgio Gaber, “Io non mi sento italiano”,”Torpedo blu”, “Com’è bella la città”, “Le ballate del Cerutti”, “Barbera e Champagne”, “Il Riccardo”. Un viaggio, dunque, nella tradizione italiana, arricchita dalla formula recitativa, per conquistare il pubblico. “Il teatro canzone- conclude De Vito- è un genere che consente agli artisti, ai musicisti, di esprimersi, interagendo con il pubblico. Giorgio Gaber resta il punto di riferimento dell’intellettualità contemporanea, che associava all’arte l’impegno civile e sociale. Per questa ragione, abbiamo costruito questo spettacolo, che rispecchia il nostro impegno a favore dell’inclusione sociale, per contrastare l’emarginazione a cui, ieri come oggi, sono condannati i soggetti più deboli.