Avellino, mercoledi 21 novembre all’Auditorium del Conservatorio Cimarosa va in scena: “Qualcosa non ha funzionato”
Il Teatro è lo specchio delle emozioni che abitano il cuore dell’uomo. La violenza è dunque un argomento più volte indagato e affrontato, in testi e contesti diversi. Parlane oggi, in una realtà in cui la rapidità di diffusione delle notizie e la spettacolarizzazione degli eventi sembra cancellarne l’impatto emotivo, diventa ancora più urgente e pressante. Se, da un lato, l’assuefazione mediatica diventa un anestetico locale che addormenta la reazione emotiva, dall’altro la macro-diffusione di fenomeni a sfondo violento non può non coinvolgere percentuali sempre più alte di potenziali spettatori.
Partendo da questa consapevolezza abbiamo costruito uno spettacolo facilmente accessibile agli adolescenti, che in esso possono ritrovarsi ed identificarsi. Il linguaggio scenico richiama situazioni interiori, quotidiane e familiari, ma anche notizie di cronaca diversamente collocabili sia geograficamente che storicamente. Le storie, raccontate come in una successione di video, affrontano temi rilevanti come la ricerca di una propria identità attraverso l’omologazione e la prevaricazione, le dinamiche di gruppo, il confine labile tra “gioco” e violenza.
Questo spettacolo è il risultato di una lunga ricerca, “ricerca orizzontale” verso l’esterno, fuori e intorno a noi, nelle storie di uomini e donne comuni, ma anche una “ricerca verticale” dentro di noi, cosa succede quando entriamo in contatto e in relazione con l’altro.
Lo scopo è quello di sensibilizzare i ragazzi ad un maggiore e migliore ascolto delle proprie emozioni e, contemporaneamente, ad una più attenta analisi della società.
Indagare e riconoscere la violenza nelle nostre vite, imparare ad identificarla in gesti e situazioni apparentemente “normali”, sarà il punto di partenza che offriamo per un dibattito costruttivo tra studenti ed insegnanti.
NOTE DI REGIA
Se qualcuno mi chiedesse “cosa si prova ad essere una donna” io risponderei “chiedetemi prima di tutto cosa si provi ad essere una persona”. Uno dei problemi dei nostri tempi è proprio quello di dividere tutto in categorie: sociali, religiose, commerciali, politiche, etniche e perdere di vista l’essenziale.
E l’essenziale è che ogni persona, ogni essere vivente, ha diritto ad essere rispettato. Non importa che tu sia un uomo o una donna, non importa quale sia il tuo credo o il tuo popolo.
Quello che conta è che tu possa vivere, libero, così come sei, in questo mondo. Questo spettacolo parla di donne e di uomini.
Non racconta nulla che non si sappia già o che non si conosca.
Non ha la pretesa di giudicare, né di impartire regole.
È solo una voce, molto precisa e definita.
È un corpo, ineluttabilmente presente.
Si può non guardare, si può non ascoltare. Fino ad un certo punto.
Oltre quel punto, forse, c’è il primo vero battito del cuore.
Questo spettacolo è dedicato a tutte quelle donne che sono morte solo perché erano donne e a tutte quelle donne che ogni giorno costruiscono il mondo.
È dedicato anche a tutti quegli uomini che piegano, violentano, picchiano, imprigionano e uccidono i loro cuori e le loro speranze credendo di fare del male solo ad una donna.
Lo spettacolo “Qualcosa non ha funzionato” sarà rappresentato il
21 NOVEMBRE in 3 REPLICHE:
DUE REPLICHE la MATTINA alle ore 9.30 e alle ore 11.30
ESCLUSIVAMENTE per gli STUDENTI delle SCUOLE SECONDARIE e i loro insegnanti;
la TERZA REPLICA, la SERA alle ore 20.30
aperta ad un PUBBLICO più ampio di ADULTI (consigliato dai 14 anni in poi)