Avellino – Novara 1 – 1, per i Lupi un pareggio che fa morale
Avellino – Novara 1 – 1
Avellino: Radunovic, Gonzalez, Jidayi (dall’83’ Migliorini), Djimsiti, Solerio (dal 67′ Bidaoui), Laverone, Omeonga, D’Angelo, Verde (dal 55′ Belloni), Castaldo, Ardemagni. A disposizione: Lezzerini, Perrotta, Eusepi, Camarà. All.: Walter Novellino.
Novara: Da Costa, Lancini, Troest, Chiosa, Kupisz, Cinelli, Casarini, Calderoni, Orlandi, Galabinov (dall’83’ Lukanovic), Macheda (dal 65′ Sansone). A disposizione: Montipò, Scognamiglio, Di Mariano, Malberti, Adorjan, Selasi, Koch. All.: Roberto Boscaglia.
Arbitro: Riccardo Ros di Pordenone.
Marcatore: al 10′ Macheda (N), al 77′ Ardemagni (rig.).
Ammoniti: Chiosa (N), Galabinov (N), Calderoni (N), Troest (N), Lancini (N). Angoli: 9-3. Rec.: 1′ pt; 3′ st.
Alla fine per i Lupi è venuto fuori un pareggio che si può accettare. Perchè, per come si è dipanata la partita, l’Avellino ha anche rischiato di rimanere ancora una volta a bocca asciutta. La classifica attuale dei biancoverdi avrebbe richiesto una vittoria, ma sostanzialmente il punto ottenuto contro un ottimo Novara ha il sapore di una promessa (per il prosieguo del torneo) e somiglia ad un piccolo toccasana (una sorta di brodino), che serve a non far precipitare la compagine irpina verso una pericolosa crisi, dopo i due capitomboli consecutivi.
Che sarebbe stato un match difficile lo si era capito ancor prima che l’arbitro friulano Ros fischiasse l’avvio delle ostilità, in quanto Federico Moretti aveva dovuto alzare bandiera bianca prima di scendere in campo, durante le fasi di riscaldamento, per un risentimento all’adduttore. Mister Novellino ha dovuto sostituire quasi in corsa il regista genovese, e lo ha fatto gettando nella mischia Solerio a terzino sinistro e Laverone ad esterno destro alto, spostando D’Angelo ad interno, accanto ad Omeonga.
Pronti, via ed il Novara si prende il pallino del gioco in mano, anche perchè la mediana biancoverde fa fatica a registrare il proprio, improvvisato, assetto. I ragazzi di Boscaglia fanno la partita e nei primi minuti la fase passiva dell’Avellino fa una grande fatica a contenere le proposizioni dei Piemontesi. Da un tiraccio dai trenta metri, senza grosse pretese, dell’ex bolognese Casarini nasce il gol fortunoso del Novara, perchè al centro dell’area, sulla traiettoria della sfera si trova, casualmente, Macheda che viene letteralmente colpito al capo dalla palla, che cambia direzione, spiazzando l’incolpevole Radunovic.
Il Novara incarta il gentile cadeau della sorte e rinvigorisce ulteriormente le proprie giocate, mentre i Lupi accusano il colpo e cominciano a mostrare la corda, specie sul piano mentale. Ma è una situazione che dura più o meno la prima metà del primo tempo. Poi, lentamente, ma costantemente, la verve ed il grande dinamismo di Omeonga, sorretto da D’Angelo, spingono i Lupi a riprendere in qualche maniera l’iniziativa e la proposizione del gioco, con il Novara, che, via via, si limita a controllare la compagine biancoverde. La prima frazione di gioco si chiude con il minimo vantaggio dei Piemontesi, che sostanzialmente non subiscono dagli irpini azioni veramente pericolose.
La ripresa vede i Lupi impadronirsi, senza più indugi, della contesa, e con il cambio al 55′ di uno spento ed irritante Verde con Belloni, l’azione dell’Avellino si fa più pressante, con gli uomini di Boscagli che non riescono più a ripartire. L’Avellino finisce con il mettere “le tende” nella trequarti novarese, ma il portiere Da Costa non viene chiamato a parate difficili. Poi, intorno alla metà del secondo tempo, Novellino decide di chiamare fuori Solerio e di mettere il talento del trequartista Bidaoui al servizio della manovra offensiva avellinese. La squadra di Novellino, in pratica, si dispone con 4-2-4 (con Belloni e Bidaoui ai lati della coppia Castaldo-Ardemagni) ed il Novara comincia a soffrire maledettamente. Il tambureggiante incalzare dei Lupi sortisce gli effetti voluti, perchè dopo un gol praticamente valido annullato ad Ardemagni, lo stesso bomber milanese, al 77′ viene plaltealmente atterrato con i piedi dal portiere Da Costa. Ros concede il sacrosanto rigore, che Ardeamgni trasforma riportando l’Avellino in parità.
La generosità dei biancoverdi è rimarcata dalla rinnovata voglia di voler cercare la vittoria a tutti i costi. Ma il Novara è concentrato e non si limita soltanto a difendersi, ma cerca a sua volta di vincere la gara. Gli ultimi minuti sono un continuo capovolgimento di fronte, con le due squadre che cercano i tre punti. Non succede, però, null’altro e il triplice fischio di Ros sancisce un pari e patta che sostalziamente ci pare equo.