Avellino, parcheggio selvaggio: malcostume ma anche sinonimo di degrado civile
Sono anni oramai che Avellino non’è più la ridente e confortevole cittadina di una volta. Uno dei tanti motivi che l’hanno declassata è il pervicace malcostume dei suoi abitanti, che, pur d’evitare di pagare pochi spiccioli per il parcheggio a tempo, lasciano la propria autovettura in inopportune, improbabili ma anche inammissibili soste, ovviamente vietate. Incuranti di lasciare l’automobile in doppia se non in tripla fila, o addirittura quasi perpendicolare all’asse del marciapiede, i colpevoli di queste vere e proprie soste selvagge, determinano il brutto risultato di ridurre di molto la larghezza della carreggiata e di, conseguenza, creare serie problematiche al traffico cittadino. Lasciare un‘auto in divieto di sosta, magari davanti ad una scuola, provoca conseguenze che spesso vengono sottovalutate dalla maggior parte degli automobilisti. Un parcheggio in divieto di sosta può implicare anche l’annullamento del diritto dei disabili a muoversi in città. Ma anche il disagio per una semplice passeggiata con i bambini nel passeggino:quante volte abbiamo visto mamme e papà costretti a pericolosi slalom tra le auto perché qualcuno aveva bloccato il passaggio sul marciapiede? Per chi è costretto a muoversi in carrozzina la situazione è ancora peggiore. Già le barriere architettoniche limitano gravemente la libertà di spostamento, se poi aggiungiamo le auto che ostruiscono i passaggi o che occupano aree di sosta riservate ai disabili, allora la situazione diventa insostenibile. Ci lamentiamo spesso per l’esiguo numero di Vigili Urbani che operano in città, ma, a nostro avviso, i primi a vigilare sulla sicurezza di automobilisti e pedoni dovremmo essere proprio noi cittadini.