Avellino – Pescara 2 – 2, un buon punto per i Lupi contro un ottimo avversario
Avellino – Pescara 2 – 2
Avellino: Lezzerini, Ngawa, Kresic, Migliorini (dal 46′ Castaldo), Rizzato, Laverone, D’Angelo, Di Tacchio, Bidaoui (dal 5′ Cabezas, dal 75′ Vasjushi), Gavazzi, Ardemagni. A disposizione: Casadei, Pecorini, Marchizza, Falasco, Morero, De Risio, Evangelista, Mentana, Wilmots. All.: Novellino.
Pescara: Fiorillo, Fornasier, Coda, Perrotta, Balzano, Coulibaly, Brugman, Valzania, Crescenzi, Mancuso (dall’87′ Bunino), Pettinari (dal 75′ Carraro). A disposizione: Savelloni, Bovo, Yamga, Elizalde, Cocco, Fiamozzi, Machin, Gravillon, Capone, Baez. All.: Epifani.
Arbitro: Minelli di Varese. Assistenti: Lombardi di Brescia e Scarpa di Reggio Emilia. Quarto uomo: Longo di Paola.
Marcatori: al 13′ Brugman (P), al 59′ Castaldo (rig.), al 73′ Mancuso (P), all’86′ Di Tacchio.
Ammoniti: Mancuso (P), 7′ Coulibaly (P), Perrotta (P) e Castaldo. Angoli 11-4. Rec.: 2′ pt; 3′ st.
Dopo l’amara sconfitta rimediata anche nel derby di ritorno, i Lupi erano chiamati al riscatto in casa contro un Pescara che veniva addirittura da tre sconfitte consecutive. E’ venuto fuori un pareggio con quattro gol, con i Lupi che hanno dovuto rincorrere gli avversari per due volte, e per due volte sono riusciti a riacciuffare il risultato.
Diciamo che il pareggio, per quanto fatto vedere dalle due contendenti, appare oltremodo giusto, sebbene la cronaca del match ci ha detto che sia l’Avellino, che il Pescara sarebbero potuti uscire legittimamente vittoriosi da questa sfida. La squadra di Novellino, pur mostrandosi volitiva e generosa, ed animata dalle migliori intenzioni nel cercare di fare la partita e di portare insidie agli avversari, è stata per larghi tratti costretta a subire il gioco degli Abruzzesi, che si sono dimostrati abili palleggiatori, sciorinando un efficace fraseggio nella zona centrale del campo, e facendo valere la complessiva superiorità tecnica. Gli uomini di Epifani, dal canto loro, sono stati poco incisivi e cinici sotto porta, e abbastanza distratti nel pacchetto arretrato. In mezzo, hanno esibito un centrocampo tra i più positivi ed “esteticamente” migliori visti quest’anno al Partenio-Lombardi.
L’Avellino non ha sfigurato al cospetto di un avversario di rango, ed ha saputo rispondere colpo su colpo alle proposte offensive dei Pescaresi. Per due volte in svantaggio, i Lupi hanno avuto la forza, la voglia e la capacità di risollevarsi, non solo trovando negli ultimi minuti il meritato pareggio, ma arrivando anche vicinissimo alla clamorosa vittoria, proprio negli ultimi istanti di gara, prima con un rigore sacrosanto su Castaldo non fischiato dall’arbitro, e poi con una staffilata di Ngawa, a cui il pipelet abruzzese ha opposto una paratona che ha praticamente salvato il punto degli ospiti.
La cronaca.
Dopo le primissime fasi di gioco, l’Avellino perde subito uno dei suoi calciatori più talentuosi, Bidaoui, che deve lasciare il campo, appena al 5° minuto per un infortunio alla spalla sinistra. Novellino sostituisce l’esterno marocchino con Cabezas, tornato neppure quarantotto ore prima dall’Ecuador. Sostanzialmente cambia poco sul piano tattico, anche se il tecnico montemaranese è costretto a bruciarsi immediatamente l’ingresso in campo dell’ecuadoregno, che presumibilmente poteva essere impiegato nella seconda parte della ripresa, per sfruttarne al meglio la velocità.
Al 12′ gli ospiti passano in vantaggio grazie ad un cadeau di Lezzerini che, dopo un errore di Kresic, uscito fino alla trequarti per anticipare Mancuso, rinvia corto; la sfera arriva tra i piedi di Brugman, che alza la testa e fa partire un tiro preciso dai sessanta metri che si insacca nella porta biancoverde sguarnita. Il gol subito, se in qualche modo rovina i piani tattici di mister Novellino, non riesce, tuttavia, a smontare la voglia e la generosità dei Lupi, che cercano lodevolmente di riportare il match nuovamente in equilibrio. Ma D’Angelo e compagni, pur arrivando alla conclusione diverse volte, non risultano incisivi, e chiudono il primo tempo in svantaggio.
Ad inizio ripresa, Novellino rimodella l’assetto biancoverde, togliendo Migliorini ed inserendo la seconda punta Castaldo, che va a fare coppia con Ardemagni. L’Avellino, in pratica, si risistema con una sorta di 4-2-4, con Gavazzi e Cabezas larghi, ma molto alti, e le due punte centrali. La spinta offensiva dei Lupi comincia a farsi vedere e valere, e prima dello scoccare dell’ora di gioco, pervengono al pareggio, grazie ad un’incursione dalla sinistra di Rizzato, che dopo essersi accentrato, tenta il tiro ma la sfera s’infrange sul gomito dell’ex Perrotta. L’arbitro non ha dubbi e concede il penalty ai Lupi. Sul dischetto ci va Castaldo che trasforma impeccabilmente, riportando i Lupi in parità.
Il pareggio galvanizza l’Avellino, ma il Pescara non ci sta e mostra di avere tutte le intenzioni per portarsi a casa la vittoria. Così, al 73′, Valzania, con una percussione travolgente, si beve un paio di biancoverdi, entra in area e poi appoggia facilmente all’accorrente Mancuso, che, tutto solo, sotto porta, deve solo spingere la palla dentro. Il nuovo svantaggio sembra far vacillare i Lupi, che, però, non vogliono arrendersi. I ragazzi di Novellino, a cui davvero, questa volta, non può rimproverarsi nulla, almeno in termini di impegno, tirano fuori le ultime energie per il forcing finale. All’85’ , una corta respinta della difesa abruzzese viene raccolta al limite dell’area da Di Tacchio, che, di destro (che non è il suo piede migliore), fa partire un rasoterra preciso ed efficace che indirizza la sfera nell’angolo alla destra del portiere pescarese, che viene nuovamente battuto.
I minuti finali sono tutti per l’Avellino, che cerca di portarsi a casa l’intera posta, ma per ben due volte, come accennavamo sopra (con il rigore non concesso a Castaldo, abbattuto a non più di dieci metri dalla porta, proprio nel momento del tiro, e, sul prosieguo dell’azione, con il tiro di Ngawa miracolosamente respinto dal portiere Fiorillo) non riescono a a trafiggere il Pescara.