Avellino – Picerno 1 – 1, i Lupi non demeritano ma è un pareggio frustrante per un calciomercato “non pervenuto”

Avellino – Picerno   1 – 1

Avellino: Dini, Illanes, Zullo, Bertolo (dal 66′ Alfageme), Celjak, De Marco, Di Paolantonio, Izzillo (dal 74′ Evangelista), Laezza, Micovschi, Albadoro. A disposizione: Tonti, Pizzella, Morero, Rossetti, Carbonelli, Russo. All.: Capuano.

Picerno: Pane, Priola, Zaffagnini, Lorenzini, Melli (dal 73′ Squillace), Pitarresi, Vrdoljak, Kosovan (dall’89′ Montagno), Guerra (dal 73′ Vanacore), Nappello (dal 73′ Sparacello), Santaniello. A disposizione: Cavagnaro, Ripa, Ruggieri, Donnarumma, Calamai. All.: Giacomarro.

Arbitro: Angelucci di Foligno. Assistenti: Tinello di Rovigo e Donato di Milano.

Marcatori: al 42′ pt Micovschi, al 49′ Kosovan (P).

Ammoniti: Evangelsta (dalla panchina), Vrdoljak (P), Laezza, Priola (P), Alfageme, Pane (P). Angoli: 8-4. Rec.: 1′ pt; 5′ st.

 

 

Finisce in parità, con un gol per parte, la sfida salvezza tra i Lupi ed i Lucani del Picerno. E’ stata una gara dai due volti quella dell’Avellino: primo tempo assai bello da vedersi ma scarsamente produttivo, sebbene i ragazzi di Capuano siano arrivati sotto la porta avversaria una miriade di volte. Non a caso il gol di Micovschi è giunto quasi allo scadere della prima frazione di gioco. Il secondo tempo è stato appannaggio degli ospiti che sono andati in gol con Kosovan al 49′, e poi hanno saputo fare un ottimo non possesso, in qualche modo agevolati da un Avellino, generoso, a tratti arrembante, ma desolatamente spuntato là davanti.

Ma (e lo diciamo apertamente, ritenendo che i fatti di questo primo scorcio di girone di andata, due soli punti in quattro gare giocate nel corrente mese di gennaio, vale a dire a mercato aperto, e sopratutto la cronaca di quest’ultimo match, sono sul nostro taccuino a testimoniarlo ampiamente) quest’ennesimo risultato non in linea con le attese del popolo biancoverde è chiaramente il frutto di un mercato (cosiddetto di riparazione) semplicemente “non pervenuto”, per una dirigenza irpina che ha fatto davvero poco per portare (almeno finora, 26 gennaio 2020) ad Avellino gente che possa essere all’altezza di giocare con la gloriosa casacca dei Lupi. 

Il primo tempo giocato dai ragazzi di Capuano è stato davvero encomiabile per la generosità, la grinta e lo spettacolo, con azioni di raro pregio estetico e funzionale (sebbene mancanti di efficacia in termini di finalizzazione), Tante le palle messe nell’area avversaria, soprattutto dalla catena di destra del fronte offensivo avellinese, con Celjak e Micovschi, letteralmente scatenati. Ma la mancanza di un vero bomber da area di rigore ha purtroppo vanificato il grande lavoro svolto in fase di proposizione fino a pochi metri dalla porta avversaria. Il gol di Micovschi (giunto al 42′, grazie all’ennesima sgroppata dalla destra di Celjak) è stato il giusto premio alla tambureggiante iniziativa biancoverde.

Ma in avvio del secondo tempo (al 49′) c’è stato il brusco risveglio per i Lupi, che sono stati infilati in contropiede da un’azione incisiva ed anche bella a vedersi, finalizzata da Kosovan che ha estratto dal cilindro magico un sinistro ad incrociare sul secondo palo, che non ha lasciato scampo a Dini. Il pareggio, fino a quel momento assolutamente non meritato dagli ospiti, è stato preso con un pizzico di smarrimento da parte dei ragazzi di Capuano, che hanno finito con il perdere le proprie certezze, ed hanno preso ad avanzare con scarsa convinzione, forse anche preda di un pizzico di stanchezza fisica e mentale. La pochezza della panchina dell’Avellino (con soli 5 elementi di movimento, non contando i due portieri ed un ragazzino della Berretti) ha costituito sicuramente una ragione valida per “l’impotenza” palesata dai Lupi nella seconda parte di gara.

E c’è da dire anche che, in pieno recupero, il portiere biancoverde Dini ci ha messo una pezza, compiendo una parata salva risultato, altrimenti l’Avellino sarebbe uscito addirittura battuto da questo spareggio salvezza.

 

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