Avellino, presso il Teatro Gesualdo questa sera alle ore 18 presentazione del libro di Toni Iermano “Novecento Napoletano – Eduardo, Enzo e gli altri”
Quando il Novecento napoletano viene analizzato e riletto attraverso una particolare lente d’ingrandimento posizionata su alcuni capisaldi della letteratura partenopea, la Napoli di Eduardo e Striano si illumina di una luce nuova.
Questa sera, alle ore 18:00, nel foyer del Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino, verrà presentato in anteprima il nuovo libro di Toni Iermano «Novecento Napoletano – Eduardo, Enzo e gli altri» edito dalla casa editrice Mephite.
Ne discuteranno insieme all’autore, il direttore de Il Mattino di Avellino Generoso Picone e lo scrittore Franco Festa. A fare gli onori di casa e a moderare il dibattito su Napoli e il suo Novecento, toccherà al presidente dell’Istituzione Teatro comunale Luca Cipriano.
Toni Iermano, professore di Letteratura italiana all’Università degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale e direttore di «Studi Desanctisiani», rivista internazionale di Letteratura, Politica e Società, con questo suo nuovo lavoro rilegge alcune opere letterarie del ‘900 napoletano come ‘indizio’ di politiche culturali complesse e talora spregiudicate, o come sintomo nascosto di critica al potere, assai dolorosa quando diventa la constatazione del tradimento che le classi dirigenti compiono nei confronti del “popolo” e prima ancora dei propri valori.
Attraverso una indagine filologica e storica che non disdegna neanche l’accezione più strettamente poliziesca del termine, Toni Iermano con un libro ‘fuori dal coro’ pone sotto la lente d’ingrandimento capisaldi della cultura napoletana come «Napoli Milionaria!» di Eduardo De Filippo, opera con committenza eccellente quale lo stato maggiore del PCI dell’immediato dopoguerra, «Il resto di niente» di Enzo Striano, ‘romanzo a chiave’ di una militanza delusa, o ancora il «Taccuino napoletano» che chiude il volume, con appunti presi da incontri cercati o capitati per caso, nel vastissimo e periglioso arcipelago degli scritti su Napoli, di Napoli, per Napoli, contro Napoli, a Napoli, nonostante Napoli, con Napoli.
«Nel caso di Eduardo, Iermano rintraccia, con la sottile e quasi sartoriale pazienza dello storico, il filo delle pressioni dispiegate dal PCI dell’epoca nei confronti del drammaturgo napoletano. Pressioni volte ad indirizzare in una direzione didascalica e ottimistica, il finale – e dunque il senso – che suggeriva Napoli milionaria» ha scritto lo scrittore Vladimiro Bottone in una recente recensione al libro comparsa sul «Corriere del Mezzogiorno» lo scorso 2 dicembre.
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