Avellino, prostituzione minorile: arrestati il titolare di un circolo privato ed altre due persone
Nella mattina di oggi, in Avellino, Mercogliano (AV) e Lapio (AV), i Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura Distrettuale di Napoli, nei confronti di 3 soggetti per induzione e sfruttamento della prostituzione minorile, atti sessuali a pagamento con minori, violazione della legge “Merlin” sulla prostituzione L.75/1958.
Le indagini, condotte dai militari del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo e protrattesi dal maggio 2016 al marzo 2017, hanno permesso di appurare che uno degli arrestati – approfittando della gestione di un noto circolo ricreativo privato di Avellino e molto frequentato da giovani studenti soprattutto minorenni, mediante la promessa e la dazione di denaro o di altre utilità induceva alcune delle ragazze studentesse minorenni frequentatrici del circolo, dopo aver marinato la scuola, ad avere rapporti sessuali con lui e con gli altri due indagati, questi ultimi colpiti da ordinanza di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari.
Il titolare del circolo, 70enne di Mercogliano, nell’ambito dell’attività di gestione del suo locale, “avvicinava” ragazze minorenni frequentatrici del circolo in particolare la mattina dopo aver marinato la scuola e, prospettandogli la possibilità di lavorare sia presso il circolo che in altre attività nonché promettendogli un cospicuo guadagno economico, le invogliava a dimostrarsi “disponibili alle avance” sue e dei clienti e, una volta percepito il loro stato di bisogno economico e approfittando della loro fragilità emotiva connessa alla giovane età, le invogliava ad avere rapporti sessuali con lui ed in altre circostanze organizzava incontri tra le ragazze e gli altri due soggetti colpiti dal provvedimento, 85enne e 50enne entrambi della provincia di Avellino.
Gli incontri e le relative prestazioni sessuali avvenivano sia presso il Circolo, in un’area riservata alla quale solo il titolare ed i suoi “ospiti” avevano accesso, sia presso altri luoghi e magazzini sempre nella disponibilità del titolare del locale.
Il corrispettivo per le prestazioni variava da poche decine di euro fino a cifre più importanti, sebbene l’indagato principale promettesse alle ragazzine la possibilità di aumentare esponenzialmente i loro guadagli una volta che fossero diventate maggiormente disponibili, nonché a chiedere loro di portare al circolo altre coetanee da presentargli.
Contestualmente all’esecuzione della misura cautelare sono state effettuate numerose perquisizioni domiciliari e locali presso i luoghi ove avvenivano le attività illecite.