Avellino, sciopero generale del 16 dicembre: la nota della CGIL irpina
«Mentre il presidente uscente della Provincia di Avellino, Domenico Biancardi, inaugura per la seconda volta un infopoint sostenendo che bisogna puntare sul turismo, la Cgil di Avellino chiede, per l’ennesima volta, alla classe politica di rilanciare il territorio attraverso azioni concrete in più ambiti», afferma Franco Fiordellisi, segretario generale della Cgil di Avellino.
«La legge di bilancio e i provvedimenti messi in campo non danno risposte sufficienti. Vogliamo dei cambiamenti concreti per le lavoratrici e i lavoratori, i pensionati e le pensionate e per rafforzare la coesione sociale e territoriale, in particolare le aree interne ed il Sud. SANITÀ L’incremento previsto del Fondo Sanitario Nazionale non è sufficiente! Servono più risorse per potenziare il Sistema Sanitario Nazionale: Per sostenere e strutturare l’assistenza sanitaria territoriale, per ridurre le liste d’attesa, per garantire in tutto il Paese l’accessibilità ai servizi pubblici e il diritto alla cura, per rafforzare il sistema sanitario pubblico dopo l’emergenza pandemica, per un Piano straordinario di assunzioni, si deve rimuovere il tetto di spesa per la stabilizzazione del personale NON AUTOSUFFICIENZA. Serve una legge quadro subito: Per dare organicità e stabilità agli interventi e superare la frammentazione delle attuali misure, per destinare più risorse al Fondo per la Non Autosufficienza, per una piena l’integrazione socio-sanitaria Per garantire la presa in carico delle persone da parte del sistema pubblico territoriale SPESA SOCIALE».
«Le risorse per il welfare pubblico sono un investimento: Per dare risposte a vecchi e nuovi bisogni, e ridurre le disuguaglianze, per sostenere la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni – LEP. Non basta annunciarli in Legge di Bilancio, devono essere finanziati I LEP sono diritti sociali fondamentali, per tutte e tutti, ovunque. Chiediamo la certezza di risorse sufficienti a garanzia di servizi pubblici di qualità su tutto il territorio nazionale REDDITO DI CITTADINANZA La povertà non è una colpa Il Reddito di Cittadinanza deve essere migliorato: Per superare le criticità della misura per raggiungere le persone in povertà oggi escluse, per migliorare i percorsi di inclusione sociale, per migliorare la qualità della presa in carico ad opera dei Centri per l’impiego. Per contrastare la povertà servono: più assunzioni nelle amministrazioni pubbliche al fine di rafforzare i servizi territoriali, politiche per lo sviluppo per creare opportunità di lavoro, buono e stabile».
Dunque, dalla sanità all’ambiente, dal lavoro (dignitoso per tutti) ai servizi essenziali da erogare ai cittadini: risposte concrete non ce ne sono ancora state. Lo stato drammatico in cui versano la maggior parte delle aziende locali, per i servizi essenziali, desta preoccupazione. Nel pubblico, l’Alto calore è a rischio fallimento con danni incalcolabili per tutti i cittadini e Comuni. Una situazione particolare è anche quella di Irpiniambiente, sulla quale la Cgil vigila da tempo.
«In questo scenario, l’idea di Biancardi, sostenuta dal sindaco di Avellino Gianluca Festa, di puntare unicamente sul turismo appare fuori luogo e fuori tempo (massimo). Non la condividiamo e anzi chiediamo, ancora una volta, di aprire dei tavoli tecnici per discutere del futuro dell’Irpinia in una prospettiva complessiva, complessa e concreta».
Muovendo anche da queste premesse, «riteniamo che lo sciopero del 16 dicembre, cui siamo certi che i lavoratori dell’industria di questa Irpinia malmessa prenderanno parte, sia una mobilitazione necessaria per sostenere lo sviluppo del mezzogiorno e soprattutto dei soggetti più deboli – giovani donne e lavoratori e lavoratrici precari e soprattutto poveri».
«Abbiamo tanti lavoratori che operano e lavorano da soli in contesti familiari con stipendi da fame. L’obiettivo principale primario che ci siamo posti chiedendo al governo una manovra espansiva a favore dei deboli e quindi del Sud. Deve essere chiaro a tutti che quando parliamo di riforma ammortizzatori sociali anche di previdenza lo facciamo tenendo la barra dritta su questi drammi che viviamo sul lavoro precario, sulla mancata valorizzazione delle donne e dei giovani».
«Nell’ultimo sciopero generale, l’Irpinia diede una buona risposta in termini di adesione. Questo sciopero generale, declinato a livello nazionale, è l’inizio di azioni vertenziali locali, vertenza Irpina, delle aree interne per avere risposte sulla sanità, scuola, ambiente, Lavoro, trasporti per una vera economia circolare che porti sviluppo con infrastrutture materiali e immateriali. E non rincorrere così le criticità della transizione energetica e della mobilità, che già oggi creano tensioni nell’automotive, Fca in primis e indotto».
«Per questo saremo in piazza. E chiediamo a tutte e tutti lavoratrici e lavoratori di aderire ad uno sciopero che aiuti a ridisegnare il nostro ed il futuro dei nostri figli».