Avellino, scoperta e chiusa dagli Agenti della Questura una casa di appuntamento Denunciate due donne di origine argentina
Gli Agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno sottoposto a sequestro un appartamento adibito ad alcova e deferito in stato di libertà due donne di nazionalità argentina, rispettivamente di 37 e 44 anni, responsabili di esercizio di attività di prostituzione e soggiorno illegale sul territorio nazionale. All’individuazione della casa di piacere e della scoperta che presso la stessa era in atto un’attività di meretricio, si è giunti in un modo alquanto singolare ed insolito, tenuto conto che il tutto è iniziato a seguito delle denuncia sporta in Questura da una madre, la quale, visibilmente preoccupata, riferiva dell’allontanamento del proprio figlio da casa senza che quest’ultimo avesse fornito più alcuna notizia. I poliziotti, nella circostanza, iniziavano subito le indagini partendo dall’ultimo posto in cui era stato visto, e qui, in un cassonetto non lontano dal luogo ove è stata scoperta la “casa di appuntamento”, rinvenivano il suo cellulare. Dopo aver ascoltato le sue ultime conversazioni telefoniche, grazie ad apposita applicazione già installata, si accertava che il ragazzo aveva avuto ripetute conversazioni con due giovani donne, dall’accento straniero, il cui tenore di conversazione non lasciava alcun dubbio circa “l’attività lavorativa” esercitata. Sulla scorta degli elementi acquisiti gli Agenti, spacciandosi per normali clienti, dopo aver contatto telefonicamente le donne, concordavano un appuntamento, finalizzato ad usufruire dei “servigi” di piacere. Alle prime ore della mattinata odierna, dopo aver indossato abiti civili, i poliziotti si sono recati all’appuntamento e giunti sul posto venivano ricevuti in totale cordialità da due avvenenti donne, che, in abiti succinti, non nutrendo alcun sospetto di essere di fronte ad Agenti di Polizia, subito formulavano loro la richiesta di denaro, pari ad euro 50, in cambio della prestazione di piacere precedentemente pattuita. Con amarissima sorpresa per le stesse però, invece dei soldi hanno visto i tesserini dei poliziotti che, dopo essersi qualificati, hanno provveduto ad accompagnarle in Questura, dove, in seguito agli accertamenti di rito, sono state deferite in stato di libertà. L’appartamento è stato sottoposto a sequestro.