Avellino, soppressione dell’insegnamento del Tedesco nel Liceo Scientifico “Mancini” – Il dissenso del Presidente del Consiglio comunale Livio Petitto e dell’Assessore alla P.I. Lucia Vietri
Livio Petitto, Presidente del Consiglio Comunale di Avellino ed ex alunno della sezione A del Liceo Scientifico P. S. Mancini di Avellino fa proprio l’appello lanciato dal prof. Franco Festa circa la soppressione della lingua tedesca nella storica sezione A dell’Istituto Scolastico di Via De Concilii.
“ Sono amareggiato – commenta Petitto – che in un momento storico in cui la Germania rappresenta il partner fondamentale per l’Italia per cercare di uscire dalla profonda crisi che sta attanagliando il nostro Paese, si possa decidere unilateralmente di porre fine all’insegnamento del tedesco nella sezione A del Liceo Scientifico che da sempre ha rappresentato un punto di riferimento per tanti giovani studenti di Avellino e della provincia. Il mio auspicio – conclude il Presidente del Consiglio Comunale – è che chi è preposto a prendere decisioni sull’offerta formativa scolastica possa, in tempi rapidi, tornare sui suoi passi in modo tale che a settembre, con l’avvio del nuovo anno scolastico, tra le materie da studiare al Liceo Scientifico P. S. Mancini di Avellino possa esserci ancora la lingua tedesca”.
Anche l’Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Avellino, Lucia Vietri, concorda con il Presidente Petitto: “Mi auguro che possa esserci un confronto tra il dirigente, le famiglie degli studenti e i rappresentanti d’Istituto per giungere ad una soluzione concordata della vicenda che possa considerare l’importanza dello studio di più lingue nei nostri licei in modo da dare maggiori opportunità di lavoro ai nostri giovani, considerato soprattutto che in Italia è richiesta la conoscenza di più lingue, visto il continuo interscambio culturale ed economico con i paesi della comunità europea ed internazionale. D’altronde non possiamo ignorare la vicinanza geografica e non solo di un paese, la Germania, che può offrire importanti sbocchi occupazionali per le giovani generazioni e, vista l’attuale sfavorevole congiuntura economica, è necessario che i giovani conoscano più lingue per entrare nel mondo del lavoro”.