Avellino, sul delicato problema dei Centri di Accoglienza dei Migranti, ecco una nota del Coordinamento provinciale di Libera

 

Sulla delicata questione dei Centri di Accoglienza dei Migranti in Irpinia, interviene il Coordinamento provinciale di  Libera Avellino con la seguente nota:

Quanto emerso dall’ultima inchiesta della Procura di Avellino sul tema della gestione dei centri di accoglienza per migranti è l’ennesimo campanello di allarme che non può lasciare indifferenti.

Oltre 1200 persone, ospitati nella nostra provincia, e già vittime delle organizzazioni criminali che gli hanno fatto attraversare il Mediterraneo sono ancora oggi, in Italia, vittime di un sistema di gestione dell’emergenza che non garantisce i più elementari diritti di dignità e accoglienza.

I troppi speculatori che gestiscono senza scrupoli i centri si occupano dei migranti solo come un business da sfruttare e non di persone da accogliere e integrare nella comunità.

Purtroppo non bastano esclusivamente i controlli ma c’è bisogno di un inversione di rotta nelle politiche di accoglienza che non possono basarsi su improvvisate cooperative sociali o holding che oltre a prestare un pessimo servizio creano problemi sui territori di integrazione e macchiano l’eccellente lavoro di tante realtà del terzo settore che ogni giorno svolgono con dedizione il proprio lavoro di sostegno al welfare.

Ancora una volta sono gli stessi migranti a offrirci una lezione di cittadinanza. Il coraggio di alcuni di loro nel denunciare le loro condizioni e gli abusi alla dignità e ai più elementari diritti umani, accompagnati dalla CGIL e da tante realtà che da tempo denunciano questa condizione, ha permesso alla magistratura di intervenire e ai quali speriamo possa essere riconosciuto un permesso di soggiorno premio per la tutela dei diritti umani.

È anche per questo che il 21 marzo ad Avellino festeggeremo la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie: non solo quelle che negli anni hanno perso la vita, anche quelle che quotidianamente vedono negarsi i propri diritti.

Marceremo tutti insieme per chiedere che le istituzioni si facciano carico del problema e che le realtà sane del terzo settore possano impegnarsi insieme per garantire ai migranti e agli operatori, troppo spesso anche loro sfruttati.

L’accoglienza, quella vera e autentica, è già un modello alternativo al business sfrenato senza scrupoli”.

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