Avellino, sulla “perfomance” del Sindaco Festa a Via De Concilii, c’è una nota dell’Avv. Arturo Meo (FdI)

Sulla deprecabile ed inammissibile “performance” del Sindaco Gianluca Festa c’è una nota dell’Avv. Arturo Meo, membro dell’Assemblea Nazionale di Fratelli d’Italia.

Ecco il testo integrale della nota:

 

“Chi non salta è di Salerno
De Luca pezzo di m…”
sicuramente dopo quasi tre mesi di totale chiusura avrò il cervello obnubilato dalla noia e non mi sono reso conto di ciò che ho visto su un video stanotte.
Caro Sindaco, Avellino non merita la Sua vergogna e non c’è alcuna giustificazione a ciò che ha fatto.
Questa notte Lei ha umiliato una città, ha fomentato, assurdamente, un popolo, mortificando il sacrificio di chi, per due mesi, ha dovuto rinunciare a tutto, di chi ha combattuto per ritornare a serate come quella di ieri, libere ed aperte e, sopratutto, la memoria di chi non è riuscito a vincere questa battaglia.
Signor Sindaco, la Sua dignità dovrebbe spingerla a rassegnare le dimissioni, ma Lei non ha alcun rispetto di questa città ed il Suo post pubblicato stamane su Facebook, che aveva il significato di toppa, è stato molto peggio del buco
“Guardate altrove qua ci sono io a tenere tutto sotto controllo”
Una frase che nemmeno durante il tempo dei podestà, tanto lontani dalla Sua cultura politica, nessuno si è mai permesso di pronunciare.
Certi atteggiamenti ci fanno vergognare, Signor Sindaco, perché lei ha il dovere di monitorare, lasciando, invece, il controllo del territorio alle Forze dell’Ordine, ma ciò avrebbe significato non essere al centro dell’attenzione e non si sa per quale assurdo motivo ha offeso ingiustificatamente la vicina Salerno e il Governatore De Luca.
Questi cori, al massimo, sarebbero da stadio, durante una partita, in cui sarebbe giustificato lo sfottò che sottende uno spirito campanilistico, contestualizzato solo ad un ambito; il ruolo di primo cittadino, invece, Le impone un contegno da assumere in tutti gli ambiti e Lei non può mai permettersi cadute di stile.
La politica Le permetterebbe di contestare De Luca in tutte le forme civili e nelle sedi deputate, ma non per strada dirigendo la movida e favorendo assembramenti vietati.
La nostra cultura ci impedisce solo di immaginare ciò che Lei ha fatto, atteggiandosi a direttore di orchestra che dettava i tempi, regalando offese gratuite.
Lei, Sindaco, deve capire che non è il padrone di Avellino, purtroppo ne è il Sindaco.
Tutti gli atteggiamenti che ha avuto in questo anno dicono l’esatto contrario.
Lei è diventato Sindaco per una manciata di voti, chiaro segnale di totale spaccamento della città, ed invece di impegnarsi per diventare il Sindaco di tutti sta dimostrando una visione politica miope che pensa molto all’apparenza e poco alla sostanza.
Passerelle ed ingerenza in altri settori hanno rappresentato il suo operato, non era arrivato a tanto neanche il suo predecessore!
Non abbiamo mai visto Paolo Foti ed i suoi assessori in un campo di calcio a fianco di Walter Taccone, ne’ abbiamo mai visto alcun amministratore del passato prendere soldi dai “propri” conti correnti per “salvare” realtà cittadine.
Res publica dicevano i latini: la gestione della cosa pubblica prevede regole uguali per tutti e per gli amici e gli amici degli amici sicuramente queste regole non debbono essere “meno” uguali.
Tra le altre, Lei dovrebbe spiegare alla città tanti fatti del Suo governo.
Sindaco, Lei non è Il padrone di Avellino e chi sa che stavolta, finalmente, anche il Tribunale di Avellino inizi a far luce su ciò che ha fatto in questo anno e sui suoi ripetuti atti che hanno, probabilmente, ecceduto la funzione del suo ruolo.
Ciò che ha fatto stanotte dovrebbe spingere il PD, sempre che ne faccia parte, ad espellerla dal Partito e lo stesso Ministro dell’Interno, Lamorgese, dovrebbe intervenire rimuovendola immediatamente dal Suo incarico.
Fomentare odio e violenza è sempre deprecabile, fomentarla in un periodo del genere è oltremodo offensivo degli avellinesi e pericolosissimo da un punto di vista sociale.
Il Suo comportamento non è degno nemmeno di un regime totalitario, ma solamente di un personaggio che, attualmente, da un punto di vista politico, sembra in preda ai deliri di onnipotenza.
Avellino non La merita come Sindaco, noi avellinesi non meritiamo un atteggiamento da medioevo della politica.
Spero che il Suo Governatore voglia utilizzare in tutti modi gli strumenti che ha a disposizione per poter porre rimedio a ciò che Lei ha fatto stanotte, che il Ministro dell’Interno e l’ANCI vogliano e pretendano le Sue dimissioni e che, anche il PD, inizi a analizzare la sua effettiva trasparenza politica.
Gli sfottò sarebbero giustificati al Partenio-Lombardi, ma le ricordiamo che anche quello non è di Sua proprietà.
Si comporta come Lei solo chi non ha il coraggio di attaccare De Luca come facciamo noi politicamente, quotidianamente, in pubblico, alla luce del sole.
Lei lo ha attaccato con squallide e becere offese in una strada, in una notte folle di fine maggio, umiliando Avellino, la sua gente, la sua storia, la sua cultura.
Si dimetta Sindaco e soprattutto si vergogni.
Tra una movida e l’altra ed un intervento pubblico a favore di qualcuno, legga il pensiero di Sciascia sugli uomini.

Avv. Arturo Meo
Assemblea Nazionale Fratelli D’Italia

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