Avellino – Trapani 1 – 3, altra debacle amarissima per i Lupi che rischiano la deriva della rassegnazione
Avellino – Trapani 1 – 3
Avellino: Frattali, Chiosa, Rea, Biraschi, Pisano (18′ st Joao Silva), Arini, D’Angelo (27′ st Pucino), Bastien, Visconti, Castaldo, Mokulu (9′ st Tavano). A disposizione: Offredi, Nica, Insigne, Sbaffo, Paghera, D’Attilio. All. Marcolin.
Trapani: Nicolas, Perticone, Pagliarulo, Scozzarella (42′ st Ciaramitaro), Scognamiglio, Petkovic, Fazio, Barillà (38′ st Raffaello), Citro (25′ st Torregrossa), Eramo, Rizzato. A disposizione: Fulignati, Montalto, Camigliano, Pastore, Cavagna, Accardi. All. Cosmi.
Arbitro: Renzo Candussio di Cervignano del Friuli.
Assistenti: Francesco Fiore di Barletta e Damiano Margani di Latina. Quarto uomo: Pasquale Boggi di Salerno
Reti: 5′ Eramo, 6′ st Scognamiglio, 29′ st Petkovic, 33′ st Castaldo .
Note: al 26′ st Frattali para un rigore. Ammoniti: Pisano, Joao Silva, Raffaello (T) Espulsio Rea 25′ st. Angoli : 8-1 . Rec.: 1′ – 5′.
Chiariamo subito il nostro avviso: l’Avellino non ha perso meritatamente, ma strameritatamente! E sì, perchè francamente, anche sforzandoci assai, questa volta non riusciamo a trovare neppure uno straccio di attenuante rispetto a quanto, impietosamente, restituito dal campo, che è sempre e comunque giudice supremo.
Subito sotto di un gol (fulminea girata al volo sotto porta di sinistro di Eramo, su cross dalla sinistra di Citro) quando le lancette avevano effettuato appena cinque giri pieni, gli uomini di Marcolin hanno chiaramente accusato il colpo e non sono riusciti ad abbozzare una qualche reazione degna di nota, con il portiere trapanese rimasto praticamente quasi inoperoso nel corso dei primi quarantacinque minuti di gioco. Una proposizione offensiva, quella dei biancoverdi, che si è retta quasi sempre sulla spinta e sui cross che riusciva a mettere dalla destra Pisano (il quale, però, ha sulla coscienza il primo gol del Trapani, atteso che un suo errato disimpegno quasi a centrocampo ha dato il là al contropiede dei granata che hanno velocissimamente saputo confezionare la rete che ha sbloccato ed indirizzato forse l’intero match). Troppo poco per la squadra di Marcolin che ha fatto passare una serata di relativa tranquillità ad una retroguardia, che pure non passa per essere ermetica. Da segnalare solo una consistente serie di calci d’angolo a favore dei Lupi, che comunque non hanno sortito alcun effetto o pericolo per il bravo portiere trapanese Nicolas.
Ad inizio ripresa “è piovuto sul bagnato” per i Lupi, che, ancora frastornati per un primo tempo inconcludente (e soccombente!), si sono fatti infilare una seconda volta, dopo soli sei minuti, grazie ad un piazzato dalla trequarti sinistra battuto da Barillà per la testa dell’esperto ex Juve Stabia e Benevento Scognamiglio, che ha trafitto il distratto Frattali. Il raddoppio degli ospiti, giunto davvero inopinatamente, ha letteralmente tagliato le gambe dei Lupi. E’ vero che i padroni di casa hanno generosamente tentato qualche iniziativa, ma non sono riusciti ad impensierire la retroguardia del Trapani, anche perchè gli uomini di Cosmi hanno saputo opporrre un’efficacissima cerniera a centrocampo, sia nel possesso che nel non possesso.
Dopo venti minuti di sterili attacchi dei biancoverdi, al 26′, il neo entrato Torregrossa, appena giunto in area, intelligentemente si frappone tra Rea e la palla, con l’ex difensore del Varese che ingenuamente lo spinge da dietro: rigore ed espulsione per il biancoverde. Per fortuna che Scozzarella si fa ipnotizzare da Frattali che riesce a parare il penalty tuffandosi sulla propria destra.
Il pericolo scampato non ha, però, l’effetto, come spesso accade, di galvanizzare i Lupi, che, anzi, subiscono poco dopo il terzo gol del Trapani. Petkovic batte magistralmente una punizione dai 20 metri, sulla parte sinistra, mandando la palla sotto la traversa, neppure troppo angolata, ma Frattali, questa volta, si fa sorprendere. Incassato il terzo gol, finalmente i Lupi cominciano a dare segni di vita, e, punti nell’orgoglio, nonostante l’inferiorità numerica, cercano di dare tutto ciò che hanno. Quattro minuti dopo la rete dell’attaccante trapanese, Castaldo di testa raccoglie forse l’unico cross decente di Visconti in tutta la gara e manda nel sacco il gol della bandiera per i Lupi.
Ma la reazione biancoverde arriva troppo tardivamente per poter pensare, realisticamente, ad una miracolosa rimonta, che in effetti non si materializza, anche perchè un altro paio di buoni tentativi di Tavano non sortiscono gli effetti sperati.
Cosi, i Lupi sono costretti ad ingoiare l’ennesimo boccone amaro (il quarto consecutivo con Marcolin seduto sulla panca avellinese), e a fare i conti con una classifica che si fa sempre più pericolosa, con lo spettro di una deriva improntata ad una deleteria, per non dire suicida, rassegnazione.
Ora tutto l’ambiente deve fare quadrato attorno ai biancoverdi, perchè solo con l’unione di tutte le componenti (società, squadra e tifoseria) si può pensare di venire fuori da questo vero e proprio tunnel nel quale è piombato l’Avellino. Sabato prossimo c’è la sfida di Vercelli, che, a questo punto, e con questa classifica, diventa un autentico spareggio per evitare i play out. In Piemonte, inutile girarci intorno, la squadra di Marcolin si giocherà una bella fetta di permanenza nella cadetteria.
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