Avellino – Trapani 2 – 0, finalmente una vittoria convincente dei Lupi che accarezzano il sogno promozione

Avellino – Trapani 2-0

Avellino: Iannarilli, Cancellotti, Rigione, Enrici, Cagnano (dall’87’  Frascatore), Rocca, Palmiero (dal 66’ Palumbo), Sounas (dal 74’ Armellino), Panico (dall’87’ Russo), Lescano, Patierno (dal 74’  D’Ausilio). All. Biancolino. A disposizione: Marson, Todisco, Tribuzzi, Cionek, Zuberek, Mutanda.

Trapani: Ujkaj, Zappella, Malomo, Sabatino (dal 72’  Mulè), Benedetti, Ruggiero, Carraro (dal 72’  Verna), Toscano, Ciuferri (dall’84’ Ongaro), Anatriello (dal 66’ Stensrud), Piovanello (dal 66’  Daka). All. Torrente. A disposizione: Barosi, Salamone, Segberg, Sciortino, Silvestri, Liotti, Ciotti.

Arbitro: Andrea Ancora di Roma.

Marcatori: al 43’  Panico, al 59’  Lescano.

 

 

Finalmente una vittoria dei Lupi davvero convincente, che accontenta anche i palati più fini. Dopo la deludente prestazione in riva allo Stretto, al cospetto di un piccolo Messina, che comunque aveva restituito tre punti preziosi per Rigione e Compagni, questa sera, al cospetto di un Trapani temibile, dal notevole spessore tecnico complessivo, i ragazzi di Biancolino hanno offerto una prova maiuscola, da squadra di rango, con personalità e voglia di imporsi senza se e senza ma.

Un gol per tempo e pratica Trapani in archivio. Ma il due a zero finale non dice la verità sulla netta supremazia dell’Avellino sulla compagine siciliana. La squadra irpina è scesa in campo con l’unico intento di mettere la propria impronta sulla gara sin dal primo minuto. E la prima frazione di gioco ha restituito un undici biancoverde famelico e volitivo, che ha saputo costruire almeno quattro clamorose occasioni da gol, di cui solo l’ultima (al 43′) è stata trasformata in rete Panico, che ha insaccato con un gran destro al volo, sulla cui traiettoria è intervenuta la deviazione di un difensore trapanese che ha messo fuori causa il pipelet ospite. E’ stata una prima frazione interamente colorata di biancoverde, con la coppia d’attacco Patierno-Lescano che ha mandato in confusione la retroguardia siciliana, incapace di arginare la furia dell’offensiva avellinese.

Il Trapani, dal canto suo, ha cercato di rispondere con qualche contropiede, ma la squadra irpina è stata attenta al punto giusto e per gli avanti granata non c’è davvero stata possibilità di penetrare. La posta in palio questa sera era altissima, perchè per i Lupi si trattava di cercare di azzannare il primo posto, dopo un inseguimento lungo trequarti di campionato. Con la sentenza di esclusione anche della Turris, dopo quella del Taranto, la revisione della classifica aveva portato nel pomeriggio i Lupi ad una sola lunghezza dalla capolista Audace Cerignola. Anche per questo Rigione e compagni, annusando ormai da vicino il primato, hanno messo in campo tutto quello che avevano.

E questa grinta e volitività è stata espressa anche nel secondo tempo dai Lupi, che hanno chiuso definitivamente i conti poco prima dello scoccare dell’ora di gioco, con un’altra magia del bomber Lescano, che in un fazzoletto, spalle alla porta, si è girato ed ha messo un diagonale alla destra del portiere trapanese davvero imparabile. Due a zero e partita in ghiaccio, con i ragazzi di Biancolino che hanno gestito il residuo gara con sagacia tattica e maestria tecnica.

Nell’ultimo quarto della partita l’attenzione dei tifosi biancoverdi è stata rivolta più alle notizie che arrivavano dal campo del Cerignola, dove gli Ofantini stavano giocando il derby contro il Foggia. Girandola di gol sul campo pugliese, e risultato finale che ha premiato l’attuale capolista con il punteggio di 3-2. Piccola delusione per la tifoseria avellinese che forse pregustava il sorpasso dei Lupi già questa sera. Ma il primato ormai è a un tiro di schioppo per l’Avellino, che domenica prossima osserverà un turno di riposo (per via dell’esclusione del Taranto), mentre l’Audace Cerignola sarà ospite del Crotone. In riva allo Jonio andrà in scena un match assai delicato per gli uomini di mister Raffaele. I Lupi staranno alla finestra, nella speranza che i Pitagorici prevalgano sugli Ofantini.

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