Avellino, una visita al Museo Irpino stando comodamente a casa: basta un clic
Vi proponiamo, di seguito, un interessante articolo della collega Stefania Marotti, che, nell’odierna edizione avellinese de “Il Mattino”, ci spiega come visitare il Museo Irpino.
Stando comodamente a casa, con un semplice clic sul proprio pc o sui dispositivi mobili, è possibile entrare nel cuore del Sistema Museale Irpino, che discende da un progetto di valorizzazione e fruibilità del patrimonio culturale insistente sul territorio della provincia irpina, che trova il suo riferimento logistico nel complesso monumentale del Carcere borbonico, dove operano, a stretto contatto di gomito, gli Istituti culturali dell’Amministrazione Provinciale di Avellino e gli Uffici periferici del Mibac , vale a dire l’Archivio di Stato e la Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino.
Viaggio nella storia, nell’arte, nell’evoluzione della nostra comunità con un clic. Il Sistema Museale Irpino, chiuso al pubblico come gli altri luoghi di cultura per l’emergenza da Coronavirus, può essere visitato in modo virtuale, grazie anche ad alcune applicazioni scaricabili sugli smartphone. Così, chiunque potrà percorrere un itinerario emozionale, riscoprendo la bellezza delle nostre origini, che risalgono all’epoca preistorica. Il Museo Irpino, si è arricchito, lo scorso anno, dell’apertura di altre sale, dove si può spaziare con la ricostruzione degli avvenimenti dall’epoca degli Hirpi Sanniti ad oggi. Ed è proprio il lupo, l’animale simbolo del territorio, che campeggia nella proiezione di documentari conoscitivi della natura e dell’ambiente della nostra provincia,ricca di un affascinante patrimonio paesaggistico in cui non mancano specie animali in via di estinzione ed erbe officinali in grado di curare alcune patologie diffuse. Molto suggestiva è la sala che riproduce le esalazioni sulfuree riconducibili all’antica credenza legata al culto della dea Mephite, di cui parla anche il poeta dell’antica Roma Virgilio. L’incursione digitale consente allo spettatore di osservare il movimento tellurico, da cui esalano i vapori, che si credeva fossero riconducibili alla dea della terra e della fecondità. Un viaggio nel passato, dunque, che consente, specialmente ai più giovani, di conoscere l’assetto della nostra Irpinia e della sua comunità originariamente guerriera. E’ possibile, infatti, osservare elmi ed armi preromane, ma anche gli utensili e gli ornamenti che le donne delle’poca indossavano come simbolo di opulenza, oltre alle monete con cui si pagava l’acquisto di merci. Un’altra ala interessante del sistema museale riguarda le sale e la ricostruzione documentaristica del brigantaggio, il fenomeno che investì l’alta Irpinia, impegnando uomini e donne nella lotta alle angherie della nobiltà, contraria all’Unità d’Italia. Da non perdere l’osservazione delle sale del Museo del Risorgimento, che testimonia l’adesione del nostro territorio ai moti insurrezionali rivolti a garantire nel Regno delle Due Sicilie la Costituzione. Oltre ai costumi dell’epoca, è possibile osservare i documenti e le lettere dei nostri patrioti, come Michele Pironti, che parteciparono ai moti Carbonari, per rivendicare la libertà ed affrancare i ceti più deboli dai soprusi del potere.