Avellino – Venezia 1 – 1, per i Lupi un pareggio che si può anche accettare
Avellino – Venezia 1 – 1
Avellino: Radu, Pecorini (dal 59′ Laverone), Migliorini, Kresic, Ngawa, Molina, D’Angelo, Di Tacchio, Bidaoui (dal 68′ Camarà), Morosini (dal 74′ Ardemagni), Castaldo. A disposizione: Lezzerini, Iuliano, Marchizza, Moretti, Falasco, Lasik, Asencio, Paghera, Rizzato. All.: Novellino.
Venezia: Audero, Andelkovic, Modolo (dall’8′ Cernuto), Domizzi, Zampano, Falzerano, Stulac (dall’86′ Signori), Suciu, Del Grosso, Zigoni (dal 74′ Geijo), Moreo. A disposizione: Vicario, Gori, Soligo, Fabiano, Pinato, Marsura, Mlakar. All.: P. Inzaghi.
Arbitro: Pezzuto di Lecce. Assistenti: Muto di Torre Annunziata e Mastrodonato di Molfetta. Quarto uomo: De Santis di Campobasso.
Marcatori: all’80′ Moreo (V), all’88′ D’Angelo.
Ammonito: Castaldo. Angoli: 11-4. Rec.: 2′ pt; 3′ st.
Avellino – Venezia finisce con un gol per parte, e tutto sommato il pareggio appare un risultato che può essere accettato in casa irpina, specie per come è venuto determinandosi. E sì, perchè, dopo aver subito il gol a dieci minuti dalla fine, per l’Avellino la sconfitta interna si stava materializzando, anche perchè il Venezia, che non si era fatto sorprendere per ottanta minuti sul parziale di zero a zero, a maggior ragione avrebbe potuto stringere i denti e portare a casa tre punti insperati.
Ma la caparbietà e la generosità dei ragazzi di Novellino, con il capitano D’Angelo nelle vesti di esemplare condottiero, hanno fatto in maniera che al Partenio-Lombardi non venisse perpetrato uno scippo in piena regola da parte dei Veneti. Da un calcio d’angolo era scaturito il vantaggio dei Lagunari (per altro sulla loro unica vera occasione da rete) con l’ottimo Moreo nel ruolo di stoccatore inesorabile; e da un calcio d’angolo è arrivato il gran colpo di testa del capitano asceota che si è fatto “giustizia da sè”, rimediando e rimettendo le cose a posto per i Lupi.
Mister Novellino aveva sorpreso tutti mettendo in campo una difesa completamente rivoluzionata, con cinque calciatori del tutto nuovi rispetto a quelli che erano scesi inizialmente in campo a Cesena (Radu in porta, Pecorini e Ngawa esterni bassi e la coppia centrale composta dai giganti Kresic e Migliorini). Ma scalpore aveva destato anche l’assenza dall’undici iniziale del bomber Ardemagni, apparso l’ombra di sè stesso contro gli uomini di Camplone, appena tre giorni prima.
Bisogna dire, ad onor del vero, che, al netto di queste sei variazioni iniziali, l’undici biancoverde sceso in campo ha saputo tenere in pugno il match per larghi tratti della sfida, riuscendo a non far rimpiangere i compagni sostituiti. Anche perchè Pippo Inzaghi aveva disposto i suoi tutti dietro la linea della palla, facendo una fase di non possesso assai attenta a non lasciare spazio alcuno ai biancoverdi, specie negli ultimi trenta metri. Un bunker, quello costruito da Domizzi e compagni, che ha funzionato a dovere, tanto che i Lupi, pur presidiando costantemente la trequarti veneta, non sono riusciti a costruire tante occasioni importanti da gol.
Del resto, un pò perchè Inzaghi, sapendo della forza che hanno i Lupi sulle fasce, ha dato ordine ai suoi di raddoppiare e controllare con attenzione le scorribande di Bidaoui e Molina, un pò perchè gli esterni offensivi biancoverdi non hanno trovato in Ngawa e Pecorini il supporto, in termini di dinamismo e soprattutto sovrapposizioni, che sono in grado di assicurare loro Rizzato e Laverone, l’Avellino non è riuscito a rendersi particolarmente pericoloso lungo le corsie esterne.
In questo contesto tattico, lo zero a zero era il risultato maggiormente attendibile, e probabilmente si sarebbe materializzato se non ci fossero stati i due gran colpi di testa, di Moreo (all’80’) e di D’Angelo (all’88’) a rompere l’equilibrio.
Da notare che anche stasera il direttore di gara ha penalizzato i Lupi. Infatti, come hanno dimostrato a fine gara le immagini di Sky, sullo zero a zero, l’arbitro leccese Pezzuto non ha concesso un rigore solare su Laverone, che è stato atterrato da Domizzi. Siamo certi che se ci fosse stato a disposizione anche al Partenio-Lombardi il VAR (lo strumento tecnologico che si sta usando in serie A), all’Avellino neSsuno avrebbe potuto negare il penalty, che forse avrebbe gli avrebbe restituito una meritata vittoria.
Foto LaPresse