Avellino, Vincenzo Ciampi (M5S): “Gli sconfitti irpini alle elezioni politiche provano a mettere le mani sull’acqua”
Il Consigliere regionale pentastellato, Vincenzo Ciampi, ha fato pervenire in redazione la seguente nota:
“Gli sconfitti irpini alle elezioni politiche provano a mettere le mani sull’acqua. Le forze politiche locali, quelle che sono state sonoramente sconfitte dai cittadini, che hanno votato il Movimento Cinque Stelle prima forza della provincia di Avellino, continuano a contendersi soltanto poltrone. Oggi quelle centrali e delicatissime relative alla gestione della risorsa acqua.
Il nuovo assetto degli enti d’Ambito, il destino dell’Alto Calore, sono ancora una volta terreno di contesa tra partiti (sconfitti) e non diventano progetto nell’interesse dei cittadini e dell’acqua pubblica.
La nuova geografia istituzionale che si sta disegnando serve al redde rationem tra ex alleati. Politici disconosciuti dai cittadini si disinteressano totalmente delle questioni concrete e pensano alle proprie rivincite.
All’Eic e All’Alto Calore si assisterà alla semplice spartizione di poltrone anche sulla scorta della scellerata idea di De Luca di dividere gli ambiti territoriali idrici tra Irpinia e Sannio. Ogni passo falso renderà più facile l’aggressione di società private multinazionali che non aspettano altro che mettere le mani sul più grande bacino idrico del Continente.
Anche l’accordo Campania-Puglia che è stato sbandierato dallo sconfitto Bonavitacola prima delle elezioni come una vittoria, fa parte di questo gioco solo di annunci. Che fortunatamente gli elettori non si sono… bevuti. L’accordo riporta in Irpinia un ristoro di 9 milioni l’anno in cambio della nostra acqua e della gestione totale della Pavoncelli Bis all’Acquedotto Pugliese. Con 9 milioni si paga un quarto della bolletta energetica all’Alto Calore (nel bilancio 2021 i costi per l’energia sono stimati in 22 milioni).
In questo quadro, inoltre, come si può immaginare che quel ristoro serva a riparare condotte che perdono il 60% dell’acqua?
Il fallimento dell’agenda Draghi per il Sud passa anche per il mancato impegno sulle risorse strategiche come l’acqua. Il M5S ha fatto una campagna sulla discontinuità dalle politiche nazionali imposte da Draghi che penalizzano il Sud. La nuova alleanza di centro destra a trazione nordista non farà che acuire questo divario e questo disinteresse.
Un tavolo sulle risorse della nostra provincia dovrebbe anticipare ogni iniziativa basata sugli interessi particolari, ma su questo la Regione resta sorda e i servi sciocchi restano muti.”