Avellino – Vultur Rionero 1 – 1, tifosi biancoverdi assai delusi da uno scialbo pareggio contro una compagine di serie D
Avellino – Vultur Rionero 1 – 1
Avellino: Radunovic (da 18′ st Offredi), Donkor, Biraschi (dal 1′ st Gonzalez), Diallo (dal 1′ st Perrotta), Belloni (dal 18′ st Soumarè), D’Angelo (dal 21′ st D’Attilio), Omeonga (dal 1′ st Tassi), Sbaffo (dal 1′ st Bidaoui), Asmah (dal 18′ st Visconti), Castaldo (dal 1′ st Verde), Mokulu (dal 1′ st Camarà). A disposizione: Frattali, Dragone, Sgambati. All. Toscano.
Vultur Rionero: Della Luna (dal 1′ st Landi), Janis (dal 9′ st Ebwele), Schiavini, Montenegro (dal 32′ st Trezza), Pascali (dal 16′ st Ioio), Lordi (dal 18′ st Salvia), De Rosa, Natiello (dal 9′ st Silvestri), Tandara (dal 16′ Di Federico), Rabbeni (dal 35′ st Giulizzi), De Stefano (dal 23′ st Di Costanzo). All.: D’Urso.
Reti: 4′ pt Castaldo; 31′ st Rabbeni.
Deludente il pareggio dei Lupi a Lioni contro il Vultur Rionero, formazione lucana neo promossa in serie D. Ma al di là del risultato, certamente inatteso, quel che ha lasciato interdetti i tanti tifosi (sugli spalti erano presenti circa duemila spettatori con una discreta rappresentanza di sostenitori rioneresi) giunti da Avellino, è stata la prestazione assai scialba degli uomini di Toscano. Primo e secondo tempo (ancorchè proposti dal tecnico reggino con due differenti moduli) hanno avuto un unico comun denominatore: la latitanza di idee ed organizzazione della truppa biancoverde. Al cospetto di un’avversaria non trascendentale sul piano tecnico, i Lupi sono apparsi slegati e scoordinati, scarsamente vogliosi e fin troppo “scolastici”, senza guizzi improvvisi e giocate capaci di infiammare il pubblico. Insomma, la qualità tecnica è stata la grande assente nel pomeriggio lionese. A mostrare le pecche maggiori è stato, al solito, il centrocampo, il settore apparso maggiormente abbisognevole di tanto lavoro per il tecnico Toscano. A salvarsi sono stati i veterani Castaldo e D’Angelo. Il primo, non solo è stato autore di un gol di notevole fattura tecnica e decisamente spettacolare (grande rovesciata, spalee alla porta, che ha mandata la sfera a gonfiare la rete alla destra del portiere lucano), ma ha mostrato e dimostrato che giocando nel proprio ruolo naturale (seconda punta) è decisamente in grado di fare le giocate che tutti si aspettano da lui. Il capitano ha fatto vedere la solita grinta e volitività che non tarderanno a convincere anche Toscano dell’imprescindibilità (soprattutto in un centrocampo fatto di giovani promesse, che potrebbero anche non essere mantenute) della sua presenza in campo.
L’ex allenatore della Ternana ha sperimentato nella prima frazione il 3-5-2, che sostanzialmente si è dimostrato il sistema di gioco più consono almeno ai calciatori più rapprentativi, primo fra tutti il già citato Castaldo. D’altronde, nella seconda frazione il ritorno al 3-4-3 (specie con la proposizione dello spuntatissimo trio d’attacco composto da Bidaoui, Camarà e Verde come “falso nueve” ha lasciato assai a desiderare. Nella ripresa ciò che è saltato agli occhi dei tifosi è stata la pochezza tecnico-tattica della coppia centrale di centrocampo Tassi-D’Attilio, assolutamente improponibile per un torneo di serie B.
Ma la preoccupazione maggiore è originata dall’impressione che quest’amichevole abbia restituito una squadra senza mordente, senza cattiveria agonistica, addirittura senz’anima. Riteniamo che dinanzi a mister Toscano (in attesa di qualche ulteriore rinforzo) ci sia un futuro immediato fatto di tanto, ma tanto lavoro. E sperabilmente con un profitto adeguato.