Ballottaggio, chiediamo a Foti e Preziosi di rimanere fuori dai giochi di apparentamento: no all’inciucio!

Da comuni cittadini, senza voler tirare la volata a nessuno dei due, chiediamo al candidato del PD Paolo Foti  e dell’UDC Preziosi  che al ballottaggio ambedue le coalizioni continuino  la loro battaglia  senza cedere a lusinghe, o peggio ancora, cadere nella trappola di accordi capestro. Che facciano le cose, ove possibile, alla luce del sole e senza celate intese, cercando di portare nelle case di tutti gli Avellinesi un’idea coerente  per una città nuova.

I due contendenti dicano NO alle vecchie logiche partitocratiche, e scelgano di apparentarsi solo con i  concittadini.

Chiediamo di rispettare  il patto con i propri elettori, escludendo ogni ipotesi di apparentamento con liste che hanno sostenuto altri candidati al primo turno.

I motivi alla base di tale richiesta? L’esigenza di coerenza! Se non vi erano coesione e comunanza programmatica nei mesi di campagna elettorale per il primo turno, è difficile supporle, crearle e imporle in meno di una settimana. Riteniamo che un percorso politico serio non possa vivere di condivisioni estemporanee, finalizzate solo ad ottenere una poltrona in più, ma abbia bisogno di alleanze salde che programmino, progettino e governino nell’interesse esclusivo dei cittadini.

I cittadini sono stanchi della vecchia politica litigiosa che non decide e che non si preoccupa dei  loro problemi quotidiani. La gente non capirebbe.

Nonsi può non rispettare il voto dei cittadini,e proprio per questo motivo non riteniamo praticabili apparentamenti, accordi sottobanco, inciuci elettorali dell’ultimora.

Poi c’è il gioco delle contropartite, quelle che i cittadini non vedono. 
Le discussioni fino a tarda sera per tirare sugli accordi (e sulle contropartite che saranno palesi solo una volta arrivati al potere). Un seggio, un assessorato,  in modo da poter condizionare, negativamente, l’attività amministrativa e far fruttare al meglio il proprio bottino di voti.

Infatti, è opinione diffusa  che le Liste Civiche costituiscano un impedimento al corretto svolgimento dell’attività amministrativa e, quindi, al perseguimento degli interessi della comunità, in quanto portatrici di interessi personali o particolari. (giunta Galasso docet).

Perché il «combinato disposto» della debolezza dei partiti e dei difetti di un sistema elettorale che consente a chi ha pochi voti di farli valere «in altre arene» o di spenderli al secondo turno, produce fenomeni di questo tipo. E’ noto che la frammentazione  provoca i noti rischi di ingovernabilità.

Auguriamoci che  i punti di riferimento rimangano il progetto di rinnovamento ed il programma amministrativo; tutte le forze sane della città che vorranno condividere questi capisaldi potranno apportare il proprio contributo.

Il dialogo  non deve avere  l’obiettivo (proprio nel rispetto degli elettori di entrambe le liste e della trasparenza nei confronti di tutti i cittadini) l’apparentamento,  ma un accordo di collaborazione sulle cose da fare per la città e sul metodo da seguire per farle. Se quest’accordo sarà  raggiunto, esso avrà un peso ancora maggiore perché poggerà su progetti, principi e valori condivisi.

Lo ha scritto Eugenio Scalfari su “Repubblica”: “La società civile, cioè gli elettori sovrani al momento del voto, dovrebbero riscoprire i partiti e “invaderli” laddove si riconoscano nei loro valori”.

Che i partiti si diano da fare per spezzare questa spirale vergognosa della  proliferazione di LISTE CIVICHE “usa e getta” nella nostra città. Le stesse che subito dopo il dato elettorale si sciolgono come neve al sole, e nessuno dà conto a nessuno per il proprio comportamento, soprattutto al comune cittadino. Che alla successiva scadenza elettorale non capisce chi deve giustiziare.

E’  vano pensare che il rinnovamento della politica possa realizzarsi con un tuffo nelle acque della società civile, come se si trattasse delle acque di Lourdes. Ma si può sperare di poter ricostruire un sistema politico serio per arrivare un giorno (ci auguriamo non molto lontano) a governare con una passione nuova, intensa, pulita, rigenerata.

La Dama Rosa

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