Capriglia Irpina, il 18 giugno riapre lo Chateau Lounge con una serata a sostegno degli orfani di femminicidio

La splendida e originale location della famiglia De Vito, immersa nel verde, tra giochi di cascate, mulini e ruscelli, in un’atmosfera magica e fiabesca farà da cornice al party evento in programma il prossimo 18 giugno alle 20.30.

Non un’inaugurazione come tante, ma una riapertura che punta dritto al cuore con una finalità chiara e precisa: sostenere gli orfani di femminicidio e le famiglie affidatarie.

L’Associazione Edela, nota realtà a livello nazionale, già lo scorso marzo è stata al centro di una charity dinner che si è svolta nel foyer del Teatro Carlo Gesualdo con oltre 100 ospiti.

Questa volta, invece, sono circa 250 gli invitati nell’open space di Capriglia irpina.

Una charity dinner in formula standing che vede uniti, nell’intento e negli obiettivi, una cordata di aziende irpine e non solo, professionisti del settore e imprenditori, artisti e istituzioni.

Il welcome della serata sarà affidato al maestro Osvaldo Ardita al pianoforte e fisarmonica e al maestro Salvatore Santaniello al sax. E ancora protagonista sarà  Paolo De Vito attore e chansonier.

A seguire il noto e apprezzato dj Alberto Limone a sostegno della causa trasformerà la location, come di consueto, in un evento danzante allegro e brioso.

A condurre la serata, calando gli ospiti nel mood, tra divertimento e sociale, sarà il giornalista Pierluigi Melillo, professionista, noto e stimato.

Affidata allo staff di cucina dell’Hotel Cappuccino la cura del menù, preparato grazie al sostegno delle aziende Food Sponsor che  hanno fornito prodotti di eccellenza del territorio campano, consentendo  la realizzazione di un menù d’eccezione a costo zero  a favore di una raccolta fondi interamente destinata a sostegno degli orfani di femminicidio. Dulcis in Fundo il  buffet dei dessert porterà la firma  dei celebri, apprezzati e pluripremiati maestri pasticceri avellinesi  Dolciarte e De Pascale.

Il nostro Chateau riapre e lo fa in grande stile– dichiara Marilena De Vito-. Una location estiva  dove si darà il via ad un bellissimo programma di serate in formula garden lounge bar, tra musica e intrattenimento in una cornice tanto bella quanto originale. L’inaugurazione del 18 giugno non è, però, fine a se stessa, ma abbiamo deciso di dedicarla ad una nobile causa, urgente, importante e quanto mai attuale. Abbiamo invitato tutti i nostri ospiti a dare un contributo a sostegno degli orfani di femminicidio, attraverso l’Associazione Edela, che si occupa del fenomeno a livello nazionale”.

L’ASSOCIAZIONE EDELA è un’Associazione no profit che si estende su tutto il territorio nazionale a Sostegno e tutela degli Orfani di Femminicidio e delle Famiglie affidatarie.

Dopo anni di ricerche psicologiche e criminologiche − mediante studi e incontri diretti con le vittime del Femminicidio, grazie anche al supporto di autorevoli professionisti del settore − l’Associazione Edelaè scesa in campo al fianco degli Orfani invisibili e delle famiglie affidatarie, perché sono loro, purtroppo, i veri protagonisti del dopo Femminicidio.

“Non si può e non si deve rimanere indifferenti di fronte alla vita difficile che i bambini, anche dopo aver subito il lutto per la morte della mamma con crimini efferati per mano del padre, si ritrovano ad affrontare completamente da soli.Il lutto è solo una parte del processo, il dolore associato alla perdita di entrambi i genitori contemporaneamente, i problemi di affidamento, l’insicurezza circa dove e con chi andranno a vivere, sono tutti problemi devastanti per questi bambini. Si stimano, dal 2000 ad oggi, oltre 2300 Orfani! Sono vittime che non si vedono ma che vivono in mezzo a noi e continuano a soffrire silenziosamente ogni giorno”.

L’ASSOCIAZIONE EDELA, diretta dalla Fondatrice, Roberta Beolchi, vuole seguire attentamente la loro crescita, provvederà negli anni al loro mantenimento, provvederà alla loro educazione, attraverso mirati interventi, progetti e iniziative di un programma preciso, al fine di poter essere di supporto sia morale, sia psicologico, sia economico seguendo ogni fase successiva all’efferato crimine.

Ogni storia è diversa, ma quasi tutte hanno un comune denominatore:L’IMPREPARAZIONE DI CHI PRENDE IN AFFIDAMENTO QUESTI RAGAZZI.

Spesso si tratta di familiari che hanno subito essi stessi il lutto, e che quindi non sono in grado di tutelare al meglio gli Orfani, vittime anch’essi di un dolore indelebile, inscalfibile, che ogni giorno va ricacciato indietro, nascosto di fronte all’esigenza, alle richieste dei bambini.

Spesso sono bambini problematici, perché aver assistito all’assassinio della madre da parte del padre ha lasciato segni devastanti e indelebili, per cui serve un costante e lungo supporto psicologico.

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