Carpi – Avellino 1 – 1, per i Lupi un pari che fa morale
Carpi-Avellino 1 – 1
Carpi: Colombi, Sabbione (37’ st Comi), Romagnoli, Gagliolo, Letizia, Pasciuti, Mbaye, Bianco, Di Gaudio, Crimi (18’ st Bifulco), Lasagna. A disposizione: Rausa, Struna, Catellani, Poli, Lollo, De Marchi. All.: Castori.
Avellino: Radunovic, Gonzalez, Migliorini, Perrotta, Diallo, Belloni (1’ st Soumarè), Paghera, Omeonga, Asmah (37’ st Donkor), Ardemagni (34’ st Lasik), Mokulu. A disposizione: Offredi, Verde, Castaldo, Crecco, Bidaoui. All.: Toscano.
Arbitro: Marco Mainardi di Bergamo. Assistenti: Oreste Muto di Torre Annunziata e Gianluca Sechi di Sassari. Quarto uomo: Davide Ghersini di Genova.
Marcatori: 6’ st Ardemagni (rig.), 8’ st Lasagna (C).
Ammoniti: Crimi (C), Perrotta, Sabbione (C), Gonzalez, Radunovic. Espulso: Migliorini al 35′ st per doppia ammonizione. Calci d’angolo: 8-2. Rec.: 2’ pt e 3’ st.
I Lupi interrompono finalmente il digiuno lontano dal Partenio-Lombardi, che durava dallo 0-0 di Vicenza alla sesta giornata. L’Avellino esce dal Cabassi di Carpi con un punticino assai sudato, che, se non imprime uno scossone alla propria classifica deficitaria, almeno restituisce alla truppa di Toscano una bella razione di morale, e magari anche un briciolo di autostima in più. Inoltre, dato non trascurabile, con il rigore realizzato da Ardemagni, la compagine biancoverde pone fine anche al proprio digiuno di reti in trasferta che perdurava dalla quarta giornata, in occasione della sconfitta di Verona. Insomma, per farla breve, qualcosa si è “mosso” per quel che concerne i risultati fuori casa. E ciò lo si deve non solo e non tanto al disegno tattico di mister Toscano, che finalmente si è “convertito” al vecchio ma intramontabile (sul piano dell’affidabilità di base) 4-4-2, ma anche ad un pizzico di atteggiamento finalmente positivo dei ragazzi in casacca biancoverde.
Il match non sarà certamente ricordato per la sua valenza spettacolare, anzi tutt’altro, visto che non solo i Lupi, ma anche i padroni di casa non hanno fatto molto per alzare il livello di “godibilità” della sfida, che, viceversa, è andata in archivio con tutte le sue brutture, gli innumerevoli errori e le infinite palle perse, dall’una e dall’altra parte. Buon per i Lupi, che non erano di certo chiamati a dover fare la partita, a differenza di una compagine come quella di Castori che, giocando in casa, aveva l’obbligo di dover imprimere un’accelerata importante alle proprie giocate offensive. La squadra emiliana, che appena sei mesi fa giocava nella massima serie, era data per ultra favorita da tutti gli esperti in pronostici. Ma tutta questa differenza in campo, sostanzialmente non si è vista. Demerito principalmente dei singoli componenti della squadra di Castori, ma anche un pizzico di merito per gli uomini di Toscano, che hanno fatto l’ordinario ma anche il lavoro straordinario per uscire imbattuti dal Cabassi. E alla fine, la generosità e l’impegno dei biancoverdi è stato ripagato da un risultato che non fa gridare allo scandalo.
La cronaca del match è stata assai povera di occasioni clamorose, specie nella prima frazione di gioco, che, anche da parte emiliana, non ha dato molto lavoro ai cronisti presenti al Cabassi. Per quanto riguarda l’Avellino, se è vero che non ha portato pericoli seri alla porta di Colombi, è altrettanto innegabile che ai Lupi interessava innanzitutto non subire un gol di svantaggio, che probabilmente avrebbe minato seriamente l’equilibrio mentale dei ragazzi di Toscano.
Il secondo tempo si presenta subito assai diverso rispetto alla prima frazione di gioco. Al 5′ è rigore per i Lupi, per effetto del solare fallo di un difensore emiliano su Ardemagni in piena area. Il penalty eseguito dall’ex atalatino è impeccabile ed i Lupi, pur non avendo fatto tantissimo per meritare il vantaggio, si ritrovano magicamente avanti nel punteggio. Ma il sogno di sbancare il Cabassi dura appena il brevisismo volgere di due giri della lancetta dei secondi: un primo tiro in porta viene respinto alla disperata da Perrotta proprio sulla linea di porta, ma sulla successiva ribattuta a rete da parte di Lasagna, l’Avellino capitola e la parità viene subito ripristinata dai padroni di casa. Che prendono coraggio dall’immediata realizzazione e prendono a premere con maggiore convinzione e veemennza nella trequarti biancoverde. La retroguardia avellinese resiste nella propria trincea e, pur dovendo scontare il grave handicap del doppio giallo a Migliorini, che determina, a dieci minuti dalla fine, la superiorità numerica degli emiliani, riesce a tenere botta e consentire alla squadra biancoverde di portare a casa un pareggio, che, ripetiamo, se non fa fare un grande balzo in classifica ai Lupi, restituisce loro quantomeno un pò di morale. Il che, di questi tempi di crisi conclamata, non ci pare poco.
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