Chiusa la XXXII edizione della rassegna cinematografica “Visioni”: considerazioni finali
Alla fine della XXXII Rassegna del cinema d’autore VISIONI qualche considerazione di carattere generale, al cui interno si illumina e si fa spazio la questione particolare del Cinema e della Cultura in città, quindi della sorte dell’Eliseo. La Rassegna VISIONI ha avuto sempre lo sguardo esteso alla città e al Mezzogiorno, cercando nel cinema le anticipazioni che, a riguardo, i registi e le loro storie potessero darci rispetto al tempo presente, come viverlo, interpretarlo. Avellino è una piccola città, l’Eliseo una piccola realtà, ma emblematica di una situazione più generale. L’Eliseo è il cinema storico della nostra città, restaurato con fondi europei e con una destinazione d’uso a Casa del Cinema ma che ancora aspetta di essere aperto. Uno spazio pubblico lasciato chiuso da anni, dopo aver vissuto l’esperienza esaltante del Laceno D’ oro, pensato e voluto da Camillo Marino e sostenuto da Pier Paolo Pasolini, come luogo del Cinema radicato nella realtà, esploratore di potenzialità da coltivare e valorizzare al Sud. Il patrocinio di Pasolini apriva squarci non alla sola fruizione del cinema, ma anche alla produzione e realizzazione di percorsi che si aprissero a un pubblico giovane, assetato di esperienze culturali e di risveglio collettivo. Da 1989, ed è una eternità, il Centrodonna VISIONI, sceglie film, raccoglie consenso, riunisce un pubblico attento e responsabile, lancia proposte alla Amministrazione Comunale perché l’Eliseo non sia negato alla città, affinché sia aperta una realtà di sperimentazione e sia costruita una tela di socialità grazie alla partecipazione alla gestione di questo spazio da parte delle associazioni culturali che da sole, da sempre, in città coltivano la passione dei cittadini per il cinema, la musica, l’arte L’Eliseo chiuso, vandalizzato è la metafora di una situazione più generale: di un un Sud fermo, nonostante l’ardire del pensiero dei suoi giovani, segno di uno scollamento tra cittadini e Istituzioni. Ma noi ci siamo, non ci rassegniamo. Ancora una volta immaginiamo cosa può cambiare, come. Quest’anno non chiediamo al Comune come mai ancora non ha provveduto ai piccoli interventi da fare per poter riaprire l’Eliseo né perché l’Amministrazione comunale non è mai riuscita a intercettare fondi nazionali regionali o europei per far funzionare questa struttura. Non chiediamo perché ha ignorato un vitale progetto di gestione dell’Eliseo che vedeva insieme Istituzioni, Enti e associazioni culturali con “La meglio gioventù” della nostra città. Quest’ anno, alla luce del fatto culturale ed economico più significativo per il nostro Paese: il PNRR, chiediamo: quale visione ha l’Amministrazione per la nostra città? Alla luce dei fondi e dei bandi del PNRR come pensa il Comune di far riprendere e di rivitalizzare la città? Pensando e progettando solo infrastrutture, strade, cemento, come già troppe volte è accaduto ad Avellino o pensando alla qualità della vita delle persone che in città vivono? Il PNRR ci permette di progettare seguendo una idea di città capoluogo circondata da un territorio ricco di Storia e di risorse naturali, costruita intorno al nucleo forte della Cultura, vitalizzata dalla innovazione e caratterizzata da forti reti di relazione. Ripartendo cioè, per la rinascita di Avellino, dalla Cultura, dal Welfare, dai diritti di cittadinanza. È questa la vocazione dell’Eliseo che si offre come luogo di ricerca e sperimentazione culturale, a partire dal cinema, come luogo in cui tessere reti di relazioni e spazio pubblico in cui esercitare la Democrazia. È tempo di accorgersene e di fare scelte sagge e lungimiranti.
Centrodonna VISIONI