Cimarosa, sabato 6 ottobre alle ore 21 nell’auditorium concerto evento dei WIRE, la band guidata da Colin Newman
Sono una delle band più influenti della scena musicale internazionale degli ultimi 40 anni. Icona del punk inglese e della new wave post punk.
Hanno messo la firma su alcunicapolavori indiscussi come «Pink Flag», «ChairsMissing» e «154» e sabato 6 ottobre, alle 21, saranno nell’Auditorium del Conservatorio «Cimarosa» per l’unica data al Sud Italia di un tourche ha fatto registrare già il tutto esaurito per il concerto di Avellino.
Stiamo ovviamente parlando dei WIRE, la band guidata da Colin Newman che, nel 2017 ha dato alle stampe l’ultimo album in studio «Silver/Lead», un insieme di canzoni che racchiude l’abbagliante ottimismo di«Diamonds In Cups», la grandiosità minacciosa di «PlayingHarp For The Fishes» e il pop dal ritmo vertiginoso di «Short ElevatedPeriod», solo per citare alcune tracce presenti nel loro ultimo lavoro discografico.
I Wire saranno ad Avellino per un concerto che si preannuncia straordinario, organizzato da «Fitz – Associazione culturale promozione eventi», guidata da Raffaello Pulzone e Luca Caserta che, per l’occasione, si avvarrà del patrocinio del Conservatorio «Cimarosa», presieduto da Luca Cipriano e diretto da Carmelo Columbro, e che coinvolgerà gli alunni delle classi di Musica elettronica del Dipartimento di Nuove tecnologie e linguaggi musicali.
«Il Cimarosa si conferma un’Istituzione attenta e sensibile alle realtà associative del territorio–spiegano Luca Cipriano e Carmelo Columbro –Con il patrocinio concesso a Fitz proseguiamo nel solco tracciato in questi anni da un Conservatorio che si sta aprendo sempre più alla città, alla provincia e alla Campania. In occasione del concerto dei Wire, poi, offriremo una ribalta internazionale anche ai nostri allievi del Dipartimento di Nuove tecnologie e linguaggi musicali che nel corso della serata di sabato saranno protagonisti nel Foyer dell’Auditorium con un’istallazione multimodale che siamo sicuri intercetterà il favore di un pubblico ampio e variegato».
«Con il concerto dei Wire Avellino si conferma una delle mete obbligatorie del circuito dei grandi concerti che si tengono in Italia – spiegano Raffaello Pulzone e Luca Caserta –Dopo i successi di pubblico e di critica ottenuti con i live di artisti e band del calibro di Mick Harvey, Robyn Hitchcock, LubomyrMelnyck, Carla Bozulich, Lambchop, RyleyWalkere The DreamSyndicate, Avellino e l’Irpinia sono a pieno titolo nella dorsale delle città in grado di attrarre i grandi eventi musicali divenendone il punto di riferimento per tutto il Sud Italia».
Il patrocinio tra l’associazione Fitz e il Conservatorio «Cimarosa» di Avellino, si declinerà attraverso una installazione multimodale interattiva dal titolo «L’acqua non è suono» di Giuseppe Bergamino, Marco Cucciniello, Giuseppe Imbimbo e Armando Santaniello, allievi della Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio che, nel corso della serata, sarà ospitata all’interno del Foyer dell’Auditorium di piazza Castello. Il progetto è stato curato dal Maestro Alba Battista.
Il concerto dei Wire, inoltre, sarà anticipato dall’Open act dei The Hand, trio romano nato nel 2014 per mano di Emiliano Tortora (synth, drum machine e voce), membro dei gloriosi Mat 101, Fabrizio Mazzuccato (chitarre e voce), già con i Black Circus Tarantula, e Sandro Di Canio (chitarre e voce). Dopo un omonimo 7′ pubblicato nel 2015 ed esaurito nel giro di pochi mesi la band ha iniziato a lavorare sul nuovo album e ad esibirsi dal vivo. ‘Three is a Crowd’, album d’esordio dei The Hand è uscito il 17 novembre per GoodfellasRecords, anticipato dai singolo ‘The Commissioner’ e ‘Holy War’.
BIOGRAFIA
Tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta Colin Newman e soci hanno riscritto le regole del punk diventando i protagonisti di un nuovo sound inglese.Secondo molti giornalisti del tempo è stato proprio grazie a loro e alla trilogia pubblicata da HarvestRecords, celebre label inglese con la quale tra il 1977 e il 1979 uscirono i mitici «Pink Flag», «ChairsMissing» e «154», che si iniziò a parlare di post punk e art punk.
Ed è proprio con l’ultimo album della trilogia «154», nervoso, oscuro e sperimentale la band raggiunge il picco dell’alta tensione che farà deflagrare il gruppo. Per anni, infatti, i Wire si prenderanno e si lasceranno fino all’esplosione (live) del cyber-punk di «Send» nel 2003. Dopo 4 anni di pausa arrivano i citati «Object 47» e «RedBarkedTree» che rilanciano la band e poi nel 2013 esce «ChangeBecomesUs» in cui i Wire ci fanno tornare la voglia di mettere due dita nella presa elettrica.