Città di Anagni – Avellino, le pagelle ai Lupi: Da Dalt e Parisi i migliori, Morero il peggiore
Viscovo 6
Compie un paio di parate davvero importanti ed esibisce una buona personalità; sul gol subito un po’ di titubanza, ma non è colpa sua se Morero dà tempo e spazio a Cardinali per tirare in porta;
Betti 6
Prova soddisfacente da parte di questo 18enne che sembra offrire buone garanzie in fase difensiva;
(dall’88’ Omohonria S.V.);
Morero 4
Errore fatale per il 36enne argentino che dà tempo e modo all’attaccante laziale di girarsi e tirare in porta; purtroppo per la squadra biancoverde, Morero ha dimostrato quest’oggi di non avere “dimenticato” come si fa a “regalare gol” agli avversari;
Dionisi 6
Al cospetto di un attacco avversario che non si rivela particolarmente pungente, l’ex Latina svolge in pieno il proprio compito, senza sbavature di sorta;
Parisi 6.5
Primo tempo da incorniciare, con continue scorribande che mettono in serissima difficoltà la difesa anagnina; una delle sue percussioni determina il gol di De Vena; nella ripresa svolge bene i compiti di terzino di ruolo, rintuzzando con grinta la spinta degli avversari sulla sua corsia; si fa notare anche per un paio di provvidenziali diagonali;
Matute 6
Deve coprire la fase propositiva ed offensiva, cui attendono i suoi due compagni di centrocampo, con un lavoro oscuro e di grande fatica, andando a pressare tutti i portatori di palla della squadra di casa; essendo l’unico mediano di ruolo della rosa, appare elemento fondamentale: se non ci fosse lui, l’Avellino avrebbe scarsissimo apporto dai centrocampisti in fase di non possesso;
Di Paolantonio 6
Lavora un’infinità di palloni nella zona nevralgica su un campo pesantissimo; nella ripresa la fatica comincia a farsi sentire, anche perchè la spinta degli avversari lo costringe ad affiancare Matute nella fase di non possesso;
(dall’83’ Mentana 4.5
Ha sul piede un pallone d’oro per riportare i Lupi in vantaggio ma ciabatta al volo clamorosamente a lato una palla spizzatagli da Sforzini, che lo aveva messo tutto solo a non più di dieci metri dal portiere avversario; continuiamo a dire che le colpe non sono sue, ma di chi lo propone in campo, ritenendo che questo ragazzo abbia le “sembianze” di un attaccante da Avellino);
Gerbaudo 6
Grande primo tempo di questo mancino che accanto a Di Paolantonio sembra rinato; affrancato da responsabilità di regia, l’ex Primavera della Juve è maggiormente in grado di sprigionare la sua brillante fantasia; cala nel finale di gara;
Tribuzzi 6
Se non fosse per qualche eccesso di egoismo e soprattutto del suo incedere con il “capo chino”, sarebbe devastante; ad ogni buon conto, ogni qualvolta affonda sul fronte offensivo riesce sempre a portare lo scompiglio nella retroguardia avversaria;
De Vena 5.5
Ha il merito di realizzare il gol del vantaggio dei Lupi, ma ha anche il demerito di sbagliare clamorosamente il raddoppio, allorquando colpisce la traversa da non più di quattro metri dalla linea della porta avversaria; se avesse messo dentro quel pallone, l’Avellino avrebbe due punti in più in classifica;
(dal 61′ Sforzini 4.5
Il suo ingresso in campo non porta quasi nulla; si fa notare per un colpo di testa messo a lato e per una spizzata per Mentana, non capitalizzata dall’acerbo compagno di squadra; per il resto, appare fuori dai giochi, soprattutto per la sua grave carenza fisico-atletica);
Da Dalt 6.5
Gran bella partita quella disputata dall’esterno di origini argentine: nel primo tempo salta sistematicamente l’uomo e crea grossi grattacapi alla difesa avversaria; nella seconda frazione è costretto anche a fare la fase difensiva, e questo gli fa perdere lucidità nel finale;
Bucaro 5
E’ vero che non è colpa sua se i Lupi non riescono a chiudere una gara che, soprattutto nel primo tempo, è stata dominata dall’Avellino, ma il tecnico palermitano brilla per la sua povertà di idee tattiche (in grado di cambiare il corso della gara), fossilizzato com’è in quel 4-3-3, valido per la lavagna, ma spesso improduttivo, se non deleterio, sul campo. Anche quest’oggi, commette l’errore di avvicendare la punta centrale, senza riuscire a rendersi conto che la fase di non possesso della sua squadra si stava sgretolando. Dopo aver subito il pareggio degli avversari, ripropone in campo l’acerbo ed insignificante attaccante Mentana, che puntualmente lo “ripaga” fallendo clamorosamente un gol. E’ vero anche che capitan Morero lo “tradisce” con quel grave errore in occasione del gol del Città di Anagni, ma è altrettanto incontrovertibile che su quel campo pesante doveva anche saper gestire le energie dei suoi uomini, ricorrendo a tutte e cinque le sostituzioni. Ma ci rendiamo conto che le cinque sostituzioni potrebbero essere incompatibili con la sua pervicacia nella stucchevole conferma del modulo di partenza, che è buono solo per la lavagna!