Cittadella – Avellino 2 – 2, per i Lupi un grande pareggio acciuffato con le unghie e con i denti
Cittadella – Avellino 2 – 2
Cittadella: Paleari, Salvi, Scaglia, Varnier, Benedetti (dall’83′ Pelagatti), Schenetti, Iori, Pasa (dal 62′ Bartolomei), Chiaretti, Kouame (dall’80′ Arrighini), Litteri. A disposizione: Corasaniti, Lora, Pezzi, Adorni, Maniero, Fasolo. All.: Venturato.
Avellino: Radu, Suagher, Kresic, Ngawa (dal 46′ Marchizza), Laverone, Molina, Di Tacchio, D’Angelo, Falasco, Bidaoui (dal 79′ Castaldo), Ardemagni (dal 56′ Asencio). A disposizione: Iuliano, Lezzerini, Moretti, Camarà, Gliha, Paghera, Evangelista. All.: Novellino.
Arbitro: Giua di Sassari. Assistenti: De Troia di Termoli e Opromolla di Salerno. Quarto uomo: Amabile di Vicenza.
Marcatori: al 6′ Chiaretti (C), al 38′, al 77′ Iori (C, rig.), al 93′ Laverone.
Espulso: Suagher al 53′ . Ammoniti: D’Angelo, Radu, Bartolomei (C), Falasco. Angoli: 3-0. Rec.: 1′ pt e 5′ st.
Incredibile, rocambolesco pareggio dei Lupi a Cittadella. I ragazzi di mister Novellino hanno acciuffato con gli artigli all’ultimo respiro un risultato di parità, che fino ad un attimo prima sarebbe sembrato pura utopia. E sì, perchè, quando correva il minuto novantatre del match, e stavano già scorrendo i titoli di coda sulla vittoria, sostanzialmente meritata, del Cittadella, i padroni di casa, che già conducevano per 2-1, si sono visti assegnare anche un secondo calcio di rigore. Sul dischetto si è portato Litteri, che si era guadagnato il penalty, dopo essere stato atterrato da Di Tacchio. Mancava ormai solo l’ultimo giro della lancetta dei minuti di recupero al triplice fischio.
Il centravanti veneto tirava addosso a Radu, che di puro intuito, riusciva a respingere di piede. Dopo un batti e ribatti, i ragazzi in maglia bianca, con la forza della disperazione sospingevano la sfera verso l’area avversaria. Castaldo, ricevuto l’ultimo cross della partita, riusciva a spizzare di testa per Laverone che di collo piede, di controbalzo, faceva partire un destro angolato che andava a gonfiare la rete avversaria. I Lupi acciuffavano cosi il 2-2, tra l’incredulità generale. Un finale pazzesco, forse impronosticabile pure per il più malato dei tifosi biancoverdi.
Ma, ad analizzare, con un minimo di disincanto la cronaca di questa gara, c’è da dire, in tutta onestà, che se il Cittadella ha perso due punti in casa, quando avrebbe meritato senz’altro la vittoria, i Lupi, dal canto loro, ci hanno messo tutta la generosità di questo mondo per non uscire sconfitti, e sostanzialmente possono pensare che il pareggio se lo sono ampiamente guadagnato. Anche perchè, particolare non di poco conto, i biancoverdi hanno dovuto fronteggiare il Cittadella in inferiorità numerica sin dal 53′ per la stupida espulsione di Suagher, che, sotto gli occhi dell’arbitro, aveva colpito, forse non accidentalmente, in volto un avversario.
Il primo tempo della sfida in terra veneta, aveva restituito un Avellino assai titubante, specie nella prima mezzora di gioco, decisamente dominata dai padroni di casa, che erano riusciti a passare in vantaggio con Chiaretti già al sesto minuto di gioco. Nell’ultimo terzo della prima frazione di gioco, però, D’Angelo e compagni erano riusciti a portarsi con una certa frequenza nella trequarti avversaria. Ed il gol del momentaneo pareggio, al 38′, venuto per opera di un gran diagonale di Laverone, di poco fuori area, che aveva raccolto una corta respinta della difesa avversaria, se era sembrato forse un tantino penalizzante per il Cittadella, era comunque da considerare leggittimo per la voglia e la buona reazione proposta dai Lupi.
Il secondo tempo dell’Avellino era stato decisamente condizionato dalla sciocchezza di Suagher, dopo soli otto minuti, che aveva lasciato i suoi compagni in dieci. Novellino, allenatore esperto, che sa il fatto suo, aveva avuto l’ottima intuizione tattica di lasciare inalterato il numero dei difensori, proponendo una retroguardia a quattro, in una sorta di 4-4-1, con Bidaoui chiamato a sacrificarsi lungo l’out sinistro, fungendo da quarto centrocampista. L’Avellino, pur costretto nella propria trequarti, ha, sì, rischiato di capitolare in un paio di occasioni clamorose (un palo dei padroni di casa, ed una parata incredibile di Radu), ma è riuscito a difendersi con un certo ordine, limitando davvero al minimo i danni direttamente connessi con l’inferiorità numerica.
Nell’ultimo quarto d’ora di gioco il Cittadella ha stretto ulteriormente d’assedio i Lupi, ed è successo che l’impredibile e sgusciante attaccante granata Kouamè, al 77′, ha anticipato Radu in piena area, ed è stato steso dal portere biancoverde. Rigore sacrosanto che capitan Iori ha trasformato. Sembrava ormai tutto fatto per l’ennesima sconfitta dell’Avellino, invece, per fortuna non è andata esattamente cosi. Novellino ha tolto dalla contesa Bidaoui ed ha gettato nella mischia Castaldo. La mossa, pur disperata, alla fine ha pagato, eccome se ha pagato, perchè proprio ll’attaccante giuglianese, si è battuto come un leone, facendo a sportellate con i difensori veneti, andando a dare man forte ad Asencio, che già subito dopo l”espulsione di Suagher aveva sostituito uno spento Ardemagni.
Il finale rocambolesco, già descritto in apertura, che ha premiato in maniera inaspettata la generosità dei Lupi, potrebbe essere davvero un segnale positivo per il prosieguo del campionato dell’Avellino, almeno fino alla chiusura del girone di andata. Ora, con 21 punti in carniere, a tre giornate dal giro di boa, i Lupi sono attesi da due gare casalinghe (con Ascoli e Ternana), inframmezzate dalla trasferta di La Spezia. Chiudere la prima metà di questo estenuante campionato di serie B a 26-27 punti, sarebbe già un buon risultato parziale per la squadra di Novellino, che poi, attesa la falcidia di calciatori biancoverdi, dovrà necessariamente chiedere un pò di qualità e quantità al mercato di gennaio.