Confesercenti, Marinelli: “Prestiti alle imprese irpine in netta flessione”

“Gli ultimi dati sul credito, che fanno segnare una netta flessione dei prestiti alle imprese, confermano le preoccupazioni relative alle difficotà di accesso ai canali bancari per le piccole attività, soprattutto in Irpinia e più in generale nel Mezzogiorno”. Ad affermarlo è Giuseppe Marinelli, presidente della Confesercenti provinciale di Avellino.
“I rapporti di Unione europea e Banca d’Italia – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria – rassegnano una situazione molto preoccupante, da tempo sollevata dagli operatori. Se l’Italia risulta essere la maglia nera d’Europa, per quel che riguarda la concessione di prestiti alle imprese, con una flessione media nel primo semestre del 2023 del 4,2%, che raggiunge il 6,5% per le ditte individuali, il Sud d’Italia rappresenta l’area geografica più fortemente penalizzata. Sull’ intero stock di prestiti concessi nel primo trimestre dell’anno corrente, le regioni del Sud continentale rappresentano soltanto una quota del 14% e la Campania, prima regione per popolazione del Mezzogiorno, meno del 5%, con un importo di 5,8 miliardi di crediti concessi, a fronte di 120,7 miliardi complessivamente destinati alle piccole imprese del Paese, nei vari comparti. Le aree interne della Campania sono quelle più marginali rispetto ai flussi di finanziamento. Il mercato industriale può però almeno attingere ai fondi dell’Ue per recuperare risorse per gli investimenti, opzione non praticabile per le microattività commerciali, i cui spazi di agibilità sono molto ristretti.
Dopo gli effetti positivi delle garanzie statali sui prestiti bancari, registrati nella fase dell’emergenza Covid, si avverte una forte inversione di tendenza, determinata dalle critiche condizioni macroeconomiche e dall’aumento dei tassi imposto da Bruxelles, che hanno reso sempre più complicato l’accesso al credito bancario e più onerose le condizioni di restituzione dei capitali, con costi supplementari per l’Irpinia ed il Sud in generale, rispetto al Nord del Paese, una penalità aggiuntiva che da anni pesa sul sistema produttivo locale”.

Loading