Conosciamo i candidati a Sindaco di Avellino – Ecco Paolo Foti, sostenuto dalle Liste del PD, Centro Democratico, Autonomia Sud e Democratici per Avellino
Conosciamo Paolo Foti, Direttore dell’Associazione Costruttori Irpini (dalla quale si e’ dimesso dopo aver accettato la designazione), candidato del centrosinistra a Sindaco di Avellino, sostenuto dalle liste del Partito Democratico, Centro Democratico, Autonomia Sud e Democratici per Avellino.
“Abbiamo la necessità di far ripartire questa città, di darle la funzione che le è propria. Di farla ridiventare veramente nei fatti e nelle funzioni capitale dell’Irpinia. Su questo giocheremo il futuro di Avellino. Il futuro della città non dipende soltanto dal Partito Democratico, dalla mia persona, dai consiglieri comunali che saranno eletti, dipende dal senso di collaborazione, di civismo e di contributo che anche i cittadini intenderanno dare a quella che sarà l’attività della prossima amministrazione comunale”.
Riassumiamo i principali obiettivi del programma di Paolo Foti.
Solidarietà e coesione sociale dovranno costituire due valori che bisognera’ rimettere in moto per far ripartire questa città. I giovani ed i servizi sociali per la città sono al centro della sua proposta. Bisognera’ dare attenzione anche alle fasce deboli e agli anziani. Questa città non ha più bisogno di infrastrutture, ma servono nuovi servizi per i cittadini. Le politiche sociali saranno al centro dell’amministrazione che ha in mente. Con la Regione, a dire di Foti, bisognera’ porsi in una condizione di dialogo costante, non di scontro, che non porterebbe da nessuna parte.
Un Puc questa città lo ha gia’, non ci sono motivi per pensare che favorisca interessi forti o di costruire nuove opere. La città ha bisogno di riqualificazione. Da trent’anni Foti e’ stato un sostenitore dell’edilizia sostenibile.
Una grande risorsa deve essere il territorio, bisogna ridare fiducia a una città attraverso turismo e progetti culturali. Ai giovani e alle tante associazioni presenti ad Avellino ha intenzione di affidare i contenitori culturali della città per farli rivivere.
Sdoganiamo la Dogana. È l’iniziativa promossa dal candidato sindaco del centrosinistra. Il progetto è quello di far diventare la Dogana teatro ridotto del Gesualdo, per ridare decoro e dignità al centro storico, che avrà una funzione fondamentale per l’attività culturale di Avellino e non solo. Apponendo un lucchetto sulla recinzione ha voluto prendere l’impegno formale, sostanziale, con un gesto simbolico, di procedere lungo questo percorso. Ciò significa che questo lucchetto sarà rimosso dall’inferriata nel momento in cui la prossima Amministrazione avrà deliberato l’acquisizione definitiva al patrimonio comunale della Dogana. L’idea sarebbe di una sinergia, pubblico e privato, se il privato diventasse, però, parte sostanziale del progetto di rilancio della struttura.
Avellino, nel suo programma, deve ridiventare il polmone verde della Campania. Per questo la sfida vincente è quella di disincentivare l’uso del mezzo privato, puntando a creare condizioni di prospettive, sistemi di tranvia e sistemi ferroviari, oltre che la creazione delle piste ciclabili incentivandone l’utilizzo. Occorre una inversione di tendenza che punti sul potenziamento della rete di trasporto pubblico, per decenni trascurata, ed i risultati saranno progressivi sulla vivibilità della città. I problemi del traffico cittadino non possono essere distinti dalla politica urbanistica e dall’assetto del territorio. Per decongestionare le città bisogna anche puntare su un decentramento delle funzioni nelle periferie: troppi servizi oggi sono concentrati nel centro della città. In tal modo, sarà possibile qualificare o riqualificare parti del territorio urbano che oggi appaiono dimenticate.
Fra le indicazioni per depotenziare l’uso del mezzo privato, appaiono realizzabili nel breve e medio periodo l’ampliamento della sosta controllata, una migliore e più efficace differenziazione delle tariffe per la sosta delle auto, con maggiore tariffazione nelle zone centrali della città, la creazione di parcheggi di interscambio collegati all’utilizzo di mezzi pubblici.
La fine delle Circoscrizioni, che per la città di Avellino hanno nell’ultimo ventennio costituito un insostituibile e prezioso presidio di democrazia, di autonomia amministrativa, di coesione sociale e di formazione di classe dirigente, ha lasciato un vuoto grave e oggettivo, che va assolutamente colmato. Infatti, la particolare configurazione urbanistica della città fa si che Avellino sia, oggi, essenzialmente una città di quartieri. Ad almeno parziale compensazione della fine delle Circoscrizioni, andranno quindi elaborate nuove forme di aggregazione, tipo “comitati di quartiere”, che recuperino il meglio dell’esperienza dell’autonomia propositiva e gestionale delle stesse Circoscrizioni.
Sollecitato sulla divisione che e’ avvenuta con la candidatura di Giancarlo Giordano con Sinistra Ecologia Liberta’, Foti si dimostra convinto che si possa, al ballottaggio, trovare le condizioni per riunire la famiglia del Centrosinistra. D’altronde, le valutazioni simili espresse, se non perfettamente uguali, su quelle che debbono essere le prospettive di rinascita della città, gli rafforza l’idea che e’ possibile incrociare i destini di programma e di iniziativa politica dei due schieramenti.
Francesco Aufiero