Cosimo Sibilia: “Il grandissimo patrimonio culturale del nostro paese ha bisogno di investire di più nelle strategie digitali”

“Altro che rivoluzione. Se veramente vogliamo sapere in che stato si trovano la cultura e il turismo in Italia dopo la riforma Franceschini, basta vedere come, ancora oggi, il nostro Paese tratta il proprio patrimonio artistico, i siti archeologici e quanto poco investe nelle strategie digitali di comunicazione 2.0. Penso a quanto poco valorizziamo le nostre bellezze, con le incredibili innovazioni che la tecnologia ci offre, e allo sforzo in più che il governo potrebbe fare cavalcando l’onda della rivoluzione digitale”. Lo dichiara al VELINO il senatore di Forza Italia Cosimo Sibilia, membro della commissione Istruzione pubblica e beni culturali di Palazzo Madama. “Ci sentiamo ripetere spesso che l’ Italia è la capitale dell’arte e della cultura – prosegue il parlamentare azzurro – ma la situazione è davvero sconfortante se si pensa al panorama di un mercato che all’estero aumenta e in Italia diminuisce con la chiusura delle gallerie e la diminuzione degli operatori”.

Per Sibilia, “la sospirata riforma Franceschini sta crollando come Pompei e ogni giorno non mancano notizie di incurie, ruberie e burocrazia che sfregiano le bellezze del nostro Paese. Il cambiamento epocale che era stato annunciato prima da Renzi e poi dal ministro della Cultura non c’è stato. Anzi, le poltrone si moltiplicano, i tagli aumentano e gli investimenti subiscono una clamorosa controtendenza rispetto ai numeri degli altri paesi UE”.

Un’opportunità per il rilancio potrebbe venire anche dallo sport. Poche settimane fa è arrivata la notizia che in Campania si svolgeranno le Universiadi del 2019. “Anche lì il governo sarà chiamato ad avere un ruolo fondamentale – commenta il senatore FI -. Dovrà assicurare il massimo sforzo per garantire gli investimenti necessari per il restyling di alcuni impianti sportivi e la creazione di nuovi. E’ un occasione unica per il rilancio economico, sociale e sportivo non solo della Campania ma di tutto il Sud. Perderla – conclude Sibilia – sarebbe l’ennesimo fallimento”.

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