Ennio Blasco, ex Prefetto di Avellino, arrestato per corruzione

Il dott. Ennio Blasco, attuale prefetto di Benevento, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza in un’ inchiesta su presunti episodi di corruzione relativi a certificazioni antimafia di imprese di vigilanza privata quando era prefetto di Avellino fra il 2009 e il 2011. Blasco è stato posto agli arresti domiciliari insieme a tre imprenditori.

Per favorire le imprese di vigilanza privata dei fratelli Buglione il prefetto Ennio Blasco avrebbe accettato gioielli, viaggi, un’auto con autista per i suoi spostamenti e finanche il pagamento di spese di lavanderia. E’ quanto emerge dalle indagini del Nucleo di Polizia giudiziaria della Guardia di Finanza di Napoli che ha eseguito un’ordinanza della Procura di Avellino agli arresti domiciliari nei riguardi di Blasco.

Il prefetto Ennio Blasco i militari del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Napoli, al comando del colonnello Nicola Altiero, hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip di Avellino su richiesta del procuratore della Repubblica di Avellino, Rosario Campelmo. L’ipotesi di reato formulata nei riguardi di Blasco e degli imprenditori Carmine, Carlo e Antonio Buglione di Nola (Napoli) è quella di corruzione. A Blasco si contesta di aver accettato gioielli, viaggi, un’auto con autista e il pagamento di spese di lavanderia e di aver concesso in cambio facilitazioni all’apertura di istituti di vigilanza privata dei fratelli Buglione nelle città dove aveva esercitato le funzioni prefettizie. Le ipotesi di reato si riferiscono a fatti avvenuti fra il 2009 e il 2011 quando Blasco era prefetto di Avellino. Blasco, attualmente prefetto di Benevento, è stato prefetto di Avellino dal 2008 al 2012. In precedenza era stato viceprefetto a Napoli e poi prefetto a Isernia.

Tra le persone poste agli arresti domiciliari insieme al prefetto di Benevento, Ennio Blasco, vi sono gli imprenditori Carmine, Carlo e Antonio Buglione di Nola (Napoli). Quest’ultimo fu rapito nel 2010 da una banda di sardi e poi liberato. Le indagini della Guardia di Finanza partirono proprio per verificare il pagamento o meno di un riscatto.

Durante le indagini per verificare il pagamento di un riscatto per la liberazione di Antonio Buglione, la Guardia di Finanza scoprì che le imprese di vigilanza privata dei fratelli Buglione avevano aperto filiali proprio in alcune delle città nelle quali Ennio Blasco aveva esercitato le sue funzioni prefettizie. Blasco è stato viceprefetto a Napoli e poi prefetto a Isernia, Avellino e Benevento. Secondo l’accusa Blasco avrebbe favorito i fratelli Buglione in cambio di gioielli, viaggi e altre utilità.

 

 

Da Ansa.it

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