Felice D’Aliasi sulla Serie B a 20 squadre: “E’ un’idea completamente sbagliata – Prendiamo esempio dal campionato inglese”

Intervistato dal collega Stefano Sica per conto del portale nazionale Tuttomercatoweb.com, il nostro editore ed opinionista principe, Felice D’Aliasi, ha detto la sua autorevole opinione sulla ventilata riduzione, dalla stagione 2015-2016, del numero delle partecipanti al campionato di serie B. Ecco l’intera intervista.

Sulla possibile riforma del campionato di serie B a partire dal 2015, opinionisti ed addetti ai lavori si dividono su possibili benefici ed eventuali svantaggi. Abbiamo ascoltato a tal proposito il parere di Felice D’Aliasi, opinionista irpino vicino alle sorti dell’Avellino ed editore de Il Giornale dell’Irpinia, diretto dal collega Rino Scioscia.

Cosa ne pensi dell’idea prospettata dal presidente Abodi di riportare la serie B a 20 squadre?
“A mio avviso è un’idea completamente sbagliata. Anzitutto, basti prendere come riferimento l’Inghilterra. Oltremanica non si sognerebbero mai di riformare il secondo campionato nazionale, che ha ben 24 squadre partecipanti (con 3 promozioni e soltanto 3 retrocessioni), dopo che quest’anno ha superato, in quanto ad incassi, anche il campionato di serie A italiano. Senza considerare che la Championship è molto appetita da tutti i maggiori sponsor europei. Portare a 20 squadre la serie B italiana, lasciando inalterate le 4 retrocessioni, significa predeterminare una specie di “bagno di sangue” per le società minori, che, per sperare di salvarsi, debbono spendere ancora più soldi di oggi, con il concreto rischio, in caso di retrocessione in terza serie, di non potersi iscrivere, l’anno successivo, neppure in Lega Pro”.

E per quanto riguarda la nuova Lega Pro, composta a partire dal prossimo anno di ben 3 gironi da 20 squadre ciascuno, qual è la tua opinione?
“Siamo finiti dalla padella alla brace. La riforma di Macalli è talmente “innovativa” che ha riportato il calcio di terza serie indietro di 45 anni. Fare 3 gironi di 20 squadre significa mettere nel conto anche che, magari già a gennaio, questi gironi non avranno più nulla da dire, con il concreto rischio di riflessi negativi sulla regolarità dei campionati. Perché le squadre che non avessero più interesse di classifica, potrebbero minare la regolarità delle singole gare. Io avrei riformato anche la serie C italiana sulla falsariga dei tornei di terza serie inglese. Oltremanica ci sono due campionati a girone unico: uno, per cosi dire, di serie C1 (la League one) ed uno di serie C2 (la League two), entrambi composti da 24 squadre”.

 

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