Flumeri, convegno di studi su: “Le vie del grano“ tra arte, storia, devozione e tradizione popolare nel ricordo di Vittorio Caruso

Si è tenuto nella mattina l’altro giorno presso il vicino hotel Villa Regina di Grottaminarda, un convegno di studi dedicato alle vie del grano, per la cultura del Giglio tra storia arte e devozione che ogni anno si tiene a Flumeri, in occasione della festa di San Rocco del 16 agosto, il tutto organizzato dal Gruppo 57.
L’evento di ieri, che il Gruppo 57 tiene annualmente in questo periodo coordinato dal Sig. Steriti, comprende anche la premiazione di una borsa di studio, intitolata allo scomparso Prof. Preside Vittorio Caruso, che per anni fu docente e Preside dell’ Istituto Statale B. Croce di Flumeri.
Alla manifestazione, erano presenti numerose personalità, tra cui Dott:ssa Rossana Riflesso ( Prefetto di Avellino ) e numerosi Sindaci dell’area ufitana, con in testa Angelo Lanza ( Sindaco di Flumeri ). Inoltre vi hanno preso parte, anche gli alunni dell’Istituto Statale B. Croce di Flumeri / Villanova del Battista, accompagnati dai lori Professori, che hanno riempito la sala del convegno.
Un mega tavolo della presidenza ha ospitato i relatori (impossibile nominarli tutti) e il dibattito che ne è seguito è stato moderato dai giornalisti Monica De Benedetto e Salvatore Salvatore.
Si è parlato, della costruzione del Giglio di grano, che a Flumeri ogni anno, nei primi 15 giorni di agosto tiene impegnato il paese per la sua costruzione, che di volta in volta, viene modificata. Erano presenti al convegno, anche i decani dei carristi, Tonino Russo e Giovanni Giacobbe l’ultimo falegname di una antica famiglia di artigiani rimasto nel paese. Sono coloro, che con la loro abilità acquisita negli anni, costruiscono il Giglio.
Al termine del convegno, abbiamo posto qualche domanda all’Insegnante emerita Pina Manzi, vedova del Preside Caruso, scomparso 17 anni fa.
Un suo giudizio sulla manifestazione odierna, dedicata in parte al Prof. Caruso ?
“ Ogni anno, per me è sempre una emozione profonda. Soprattutto quella di quest’anno, è stata ancora più emozionante, perché, ci sono stati tanti relatori provenienti da vari paesi limitrofi, come Fontanarosa, Mirabella Eclano e altri. Tutti nei loro interventi, hanno ricordato bene di Vittorio. Mi è piaciuto il convegno, che è stato veramente significativo e anche gli alunni presenti, hanno fatto la loro parte e sono stati molto attenti”.
Come abbiamo sentito da alcuni interventi, il Prof. Caruso, è stato un punto di riferimento per alcuni giovani flumeresi del tempo?
“ Lui ci teneva molto per i ragazzi e per la scuola. Ed è stato, sempre molto motivato. La scuola è stata la sua vita, ed è stato per molte generazioni che oggi lo ricordano, un punto di riferimento, come abbiamo sentito da alcune persone di Flumeri, che sono intervenute oggi”.
Lei sente sempre il peso della sua perdita prematura ?
“ Per me, è sempre vicino, sempre presente quando ogni anno facciamo questa manifestazione. Mi rimangono i suoi scritti e la volontà di portare avanti la sua volontà di riscatto, delle aree interne dell’Irpinia e in particolare della Baronia di Pasquale Stanislao Mancini “.
In effetti, il Prof. Vittorio Caruso, fu il fondatore dell’Associazione culturale dedicata a Pasquale Stanislao Mancini. Fu, anche condirettore della rivista Vicum e autore di libri e pubblicazioni storiche, che hanno valorizzato la Baronia e l’Irpinia, pubblicate sulla rivista Vicum.
E aggiungiamo, che sarebbe ora dopo 17 anni dal decesso, di dedicargli il nome di una strada o di una piazza del paese. E questo, vale anche per altre personalità locali decedute, che hanno fatto la storia degli ultimi 40 di Flumeri.
Carmine Martino