Gesualdo, lo sfogo di Carmine Cogliano:” Oggi come ieri Gesualdo non vive, non cresce ma aspetta silente la propria inesorabile fine”
Carmine Cogliano da sempre impegnato in politica e con un vivo interesse per il bene del suo paese fa amare riflessione sul momento che vive Gesualdo, sulla spropositata acredine e volgare cinismo che ispira i rapporti sociali e le discussioni fra le persone. Riportiamo integralmente il suo sfogo pubblicato su un noto social network.
“Noto con profondo rammarico dagli ultimi post pubblicati su questo social network che Gesualdo sta’ vivendo un altro periodo buio. Si parla di cartellonistica e di pupazzi di cioccolato passando per le richieste di visione di atti amministrativi e lo si fa con una spropositata acredine e con un volgare cinismo. C’è chi si autoproclama “imperatore” ponendosi la corona sul capo e chi lo vorrebbe essere. In tutto questo bailamme insiste un paese amorfo e poco incline alla reciproca collaborazione, certo se questo succede è anche colpa di chi amministra ma le colpe sono da ricercare anche in noi stessi che siamo abituati (sic!) ad essere sempre comunque imboccati e chiedo scusa per il termine alquanto aggressivo ( ma quann’ ce vo’ ce vo’). Eppure le trivelle incombono sulle nostre teste e la spending review pure, la tassazione diretta ai cittadini non accenna a diminuire e spadroneggia inesorabilmente il segno piu’ in negativo. Nonostante cio’ nascono comitati anonimi pro Gesualdo dove gli attori principali si fotografano di spalle (sic!) mentre gli Amministratori restano chiusi nelle loro stanze senza invertire realmente questa tendenza all’autolesionismo che impera nella nostra piccola comunità. Oggi come ieri Gesualdo non vive, Gesualdo non cresce ma aspetta silente la propria inesorabile fine. A chi pensava che svecchiare la classe dirigente della nostra comunità avrebbe portato una reale ventata di vigore e democrazia reale non resta altro che ammettere che cio’ non è avvenuto e manco accadrà. Cambiano le persone, cambiano i ” titoli”, cambiano persino i supporter ma nulla cambia nell’oceano di nullità che pervade Gesualdo. A questo punto non ci resta che sperare l’avvio delle ricerche petrolifere così che magari in un strenuo atto di orgoglio (ormai sopito da decenni) questa comunità e chi la amministra si rendano conto che solo un popolo unito ha possibilità reali di tener testa e pensare di poter vincere questa battaglia come le tante altre che spingono appresso. Sono profondamente dispiaciuto a dover scrivere del mio/nostro paese come un nucleo vuoto sotto l’egida di tizio, caio o sempronio ma purtroppo ad oggi è così. Povera Gesualdo”.