Gesualdo, dopo 35 anni di buio sono tornate le luci al Castello di Carlo, il “Principe dei Musici”

Dopo piu’ di 35 anni ha riaperto, anche se solo per poche ore, il Castello di Carlo Gesualdo. Cosi come aveva anticipato, l’Amministrazione Comunale ha dato la possibilita’ di visitare lo straordinario Cortile e il Viale di accesso al maniero dalle ore 20.00 alle ore 24.00. Dopo il disastro del terremoto, il Castello, che fu dimora di Carlo Gesualdo il “Principe dei Musici” (dove compose i famosissimi madrigali) e’ ancora in fase di completamento dei lavori. Manca oramai pochissimo all’apertura definitiva, almeno per l’ala di proprieta’ della Provincia di Avellino.

Dopo il matrimonio del Principe Gesualdo con Maria d’Avalos  (1586), il castello si trasformò in dimora signorile di stile rinascimentale: furono realizzati il cortile e la loggia della torre meridionale, nuovi appartamenti e cucine attrezzate ad ospitare una corte, stanze e gallerie con pitture manieriste, fiamminghe e il Salvatore del Caravaggio, la sala del Teatro, i giardini e le fontane.

Ieri sera, sono stati migliaia i visitatori, anche per la concomitanza della manifestazione “Saperi e Sapori”, che ha richiamato nel borgo un fiume di persone. Cio’ che colpiva il visitatore il maestoso ingresso designato da un portone, subito dopo, ad altezza d’uomo, un mascherone raffigurante la testa di un leone, che nella bocca ospitava un cannoncino e nella parte alta della parete altre tre feritoie, anch’esse di difesa. Poi il Cortile con al centro una vera di pozzo e sullo sfondo una facciata, con la seguente iscrizione: Carolus Gesualdus ex GLORI Rogerii Nortmanni Apuliae et Calabriae Ducis genere Compsae comes Venusii princeps… erexit. Poi i tre archi rinascimentali e la Loggia, da dove e’ possibile lanciare lo sguardo sulla verde Irpinia.

L’apertura definitiva del Castello, oramai a breve, potrebbe essere un volano per l’economia locale, attraendo tanti visitatori settimanalmente non solo per la sua bellezza, ma anche per il Centro Storico gesualdino, con i suoi palazzi “Pisapia e Mattioli“, i suoi vicoli, le sue piazze, le sue terrazze ed il suo teatro all’aperto. Il Sindaco Forgione, ha già indicato una possbile destinazione d’uso del Castello:  una Scuola di Polifonia, ovviamente puntando alla creazione ed al consolidamento di rapporti istituzionali con i Conservatori campani.

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