Giana Erminio – Avellino 3 – 0, figuraccia dei Lupi che escono a capo chino dalla Coppa Italia
Giana Erminio – Avellino 3 – 0
Giana Erminio: Mangiapoco, Alborghetti, Scaringi, Previtali (60′ Ferri), Caferri, Lamesta, Marotta (60′ Nichetti), Pinto, De Maria (77′ Colombara), Renda (70′ Stuckler), Montipò (78′ Ballabio). A disposizione: Pirola, Moro, Avinci, Pala, Pirotta, Buzzi. Allenatore: Chiappella.
Avellino: Marson, Llano (69′ Sannipoli), Cionek, Benedetti (80′ Redan), Liotti, Tribuzzi (57′ Rocca), Armellino, Sounas (57′ Toscano), Russo, Gori, Campanile (58′ Vano). A disposizione: Iannarilli, Guarnieri, De Cristofaro, Rigione, Palmiero, Patierno, Cancellotti, Frascatore, Arzillo, Enrici. Allenatore: Biancolino.
Arbitro: Silvestri di Roma. Assistenti: Rignanese e Rastelli.
Marcatori: 7′ Montipò (GE), 11′ Renda (GE), 48′ Montipò (GE).
I Lupi perdono in malo modo contro la Giana Erminio e vengono eliminati dalla Coppa Italia di Lega Pro. Sul campo di Gorgonzola l’Avellino va incontro ad una figuraccia quasi storica, ove si pensi che l’avversario di turno, con il raggiungimento della semifinale della competizione tricolore raggiungono il massimo risultato della loro storia.
Imbottita di seconde linee, la compagine di Raffaele Biancolino è apparsa arrendevole e scarsamente incline alla battaglia. Sembrava che i ragazzi in maglia biancoverde fossero arrivati in Lombardia in gita scolastica. La modesta compagine di casa (che veleggia nelle ultime posizioni della classifica del girone A (con appena 20 punti in 19 gare) ha messo sotto i Lupi in maniera netta ed indiscutibile. Ma, ad onor del vero, a nostro avviso il tecnico avellinese deve fare il mea culpa per avere gettato nella mischia un undici senza un razionale criterio tattico. E sì perchè, se è vero come è vero che la formazione iniziale di Biancolino era composta per lo più da giocatori che quest’anno sono stati scarsamente impiegati, ci pare altrettanto indiscutibile che ci fosse uno squilibrio nel numero degli elementi con caratteristiche offensive, a nocumento della fase difensiva, tanto che i soli Benedetti e Cionek possono essere definiti difensori di ruolo. Per il resto, oltre a due terzini propensi alla fase offensiva, in mediana c’era la strana coppia Sounas – Armellino, certamente non adusi a fare i mediani. Nella trequarti avversaria si potevano contare addirittura quattro calciatori, Tribuzzi e Russo, dietro a Gori e Campanile. Insomma, una formazione che chiaramente non era in grado assicurare un certo equilibrio fra le due fasi.
E così è accaduto che dopo soli dieci minuti la Giana Ermino aveva già rifilato due gol ai Lupi, mettendo in ghiaccio una partita praticamente mai giocata dai ragazzi di Biancolino.
Ma al di là delle ripartenze letali dei giovani calciatori di casa, l’Avellino non è stata mai in grado di giocarsela la partita, perchè oltre alle premesse tattiche sballate da parte di Biancolino, c’è stato anche una chiara carenza di mordente da parte dei Biancoverdi, che sono apparsi svagati e privi di lucidità. Una serataccia per Armellino e compagni che non hanno saputo mai portare un barlume di minaccia alla porta avversaria. Le responsabilità del Pitone ci sembrano evidenti perchè l’ex centravanti avellinese ha forse snobbato un pò troppo questo impegno di coppa, dando fondo a piene mani ad un turn over davvero eccessivo, oltre che improduttivo.