Grottaminarda, al Castello d’Aquino presentato il libro “ Legami Invisibili “ di Francesco Iacoviello

Una serata tra cultura e solidarietà, è stata quella che si è svolta ieri sera 15 aprile, al Castello D’Aquino – Caffè Letterario di Grottaminarda, per la presentazione del libro “ Legami Invisibili “ del giovane scrittore grottese Francesco Iacoviello.
Una serata interessante, nata dalla collaborazione del Rotary Community Corps Avellino Est, Rotary Club Avellino Est Centenario e Rotaract Club Avellino Est. a cui hanno preso parte altre all’autore del libro : Sonia Bruno ( Presidente Rotary Community Corps Avellino Est ), Vincenzo Romolo ( Presidente Rotary Avellino est Centenario ), Pasquale Morella ( Past President Rotary Avellino Est Centenario ), Nicola Vitale ( Presidente Rotaract Avellino Est ), e Nicola Prebenna ( Past President Rotary Avellino Est Centenario – nonché Poeta e scrittore ). Ha moderato il dibattito, Norberto Vitale (Giornalista).
L’introduzione al dibattito, è iniziato con i saluti e il benvenuto agli amici rotariani, al pubblico presente in sala, allo scrittore e al giornalista moderatore, da parte della dott.ssa Sonia Bruno e la Sua felicità per aver organizzato la serata culturale. Inoltre ha tenuto a precisare, che parte del ricavato della vendita del libro, sarà devoluto al progetto “AzioniAMOci”, promosso dal Rotary Community Corps Avellino Est, per l’accoglienza irpina dei Piccoli Ambasciatori di Pace Saharawi.
Il libro, ampiamente discusso e analizzato dai relatori e dallo stesso autore, magistralmente moderato da Norberto Vitale, narra di :
“ Due donne, due mondi opposti, un destino che le unisce. Ginevra, ingegnera nucleare cinica e di successo, nasconde una fragilità profonda e un passato doloroso che la segna profondamente. Azzurra, maestra d’asilo dal cuore gentile e altruista, vive nell’angoscia di un fato crudele che non vuole accettare. Le loro vite sembrano non incrociarsi mai eppure sono legate da un filo invisibile che le condurrà verso un finale inaspettato e sconvolgente. In un viaggio che sfida le loro più intime convinzioni, Ginevra e Azzurra si troveranno a confrontarsi con le loro paure più profonde, scoprendo che l’amore e il sacrificio possono trasformare il dolore in una forza incredibile. Il libro proietta il lettore in una storia emozionante in cui la fragilità umana, i legami invisibili e la forza di rinascere dalle proprie cicatrici rappresentano le caratteristiche distintive delle due protagoniste “.
Nel corso del dibattito, si è parlato molto di questo filo invisibile, che a volte si unisce con le storie degli altri, come appunto messo in rilievo la dott.ssa Bruno, nel suo lungo intervento, e che per motivi di spazio, ne riportiamo una breve sintesi:
“ Perché, sono felice. Io sono molto felice, perchè questo libro mi dà l’occasione di parlare di storia, di storia vera. La nostra vita non è altro che delle storie, che inconsapevolmente si legano e si intrecciano con le vite degli altri. Quindi, si creano dei legami. Francesco grazie, già il tuo libro, il titolo del tuo libro dice tantissimo < Legami Invisibili > Siamo pieni di legami invisibili, siamo pieni di storie, che veramente si intrecciano tra di loro. E storie, che inconsapevolmente condizionano la nostra vita. Così come i personaggi di cui tu parli di queste due donne, che non si dovessero mai incontrare per nessun motivo e invece si incontrano e che la loro vita subisca un vero e proprio cambiamento. Perché mi piace il legame, il concetto di questo legame, e perché sono felice ulteriormente, perché questo filo invisibile con Francesco lo dovremo applicare ad un progetto a noi molto caro. Un progetto, che da tantissimi anni la mia associazione Rotary Corps Avellino Est, porta avanti. ed ecco dell’accoglienza dei Piccoli Ambasciatori di Pace Saharawi. Solo a nominarli mi riempie di gioia, perché è un popolo che io amo e che mi ha insegnato tantissimo. Esso purtroppo subisce una guerra da oltre 50 anni, e dopo che finì la dominazione spagnola è stato invaso dal Marocco, che non solo ha preso possesso delle loro terre, ma ha spinto 775.000 persone oltre il confine del Sahara occidentale, costringendoli a vivere nel deserto algerino. Un deserto, tra i più ostili, che ci sono sulla terra. E pure loro si sono adattati, vivono in strutture di tende. E’ un popolo, che ha avuto la forza e il coraggio di custodire la loro identità, difenderla e di non perderla di vista. E’ un popolo che vive una guerra, una guerra silenziata. Un popolo, che ha deciso di affrontare tutto ciò che gli succede decidendo di allevare i propri figli, i propri bambini, alla cultura della democrazia e del rispetto “.
Tutti concetti, da condividere in pieno, nel nome della libertà.
Durante il convegno, vi è stata la proiezione di slides dei bambini Saharawi, che negli anni scorsi sono stati accolti dalla dott.ssa Bruno a Grottaminarda.
Carmine Martino