I Carabinieri di Paternopoli sequestrano un cantiere con tre lavoratori in nero – Denunciato l’imprenditore, un 31enne napoletano
Continua incessantemente l’attività condotta dai Militari della Compagnia Carabinieri di Montella che, avvalendosi del prezioso supporto dell’Ispettorato del Lavoro di Avellino, hanno proceduto al controllo di alcuni cantieri.
L’attività è stata pianificata nell’ambito dei servizi disposti dal Comando Provinciale di Avellino al fine di porre in essere una valida strategia di contrasto alle organizzazioni criminali e creare un rapporto di fiducia tra i Carabinieri e le varie figure lavorative nei cantieri.
In particolare, grazie alla proficua attività info-operativa e confortati anche da alcuni spunti derivanti dall’approfondita conoscenza del territorio e delle realtà locali, i Carabinieri della Compagnia di Montella, hanno effettuato particolari e mirate ispezioni allo scopo di contrastare il fenomeno del “lavoro nero” e delle violazioni alle norme sulla prevenzione degli infortuni nonché la mancata corresponsione dei contributi previdenziali.
Nell’ambito delle attività di verifica, i Carabinieri della Stazione di Paternopoli e quelli dell’Ispettorato del Lavoro di Avellino, hanno proceduto al controllo di un cantiere dove hanno riscontrato numerose violazioni.
Per 3 operai edili “in nero”, irregolari e non risultanti né dalle scritture né da altro tipo di documentazione presente in azienda, hanno sospeso sia l’attività imprenditoriale sia i lavori in atto presso il cantiere.
L’imprenditore, responsabile dell’impresa edile, un 31enne napoletano, è stato denunciato in stato di libertà per aver omesso di garantire le necessarie misure di sicurezza (ponteggio irregolare, mancanza di documentazione relativa alla valutazione dei rischi, ecc).
Oltre al provvedimento di chiusura ed alla denuncia penale, sono stati contestati numerosi illeciti amministrativi (una decina di sanzioni amministrative), per un totale di circa 25.000 euro ed impartite una decina di prescrizioni che, qualora non ottemperate, comporteranno ulteriori sanzioni per circa 11.000 euro.