I caschi blu italiani hanno inaugurato l’impianto sportivo di Tiro, in Libano: donate le maglie dell’U.S. Avellino
Nello scorso weekend è stato inaugurato, dal Contingente Italiano in Libano, un complesso sportivo all’ingresso della città di Tiro.
Alla cerimonia ha presenziato il Comandante della Joint Task Force – Lebanon, Generale di Brigata Francesco Olla, che ha tagliato il nastro che sancisce il temine dei lavori, alla presenza delle Autorità locali.
In tale contesto, il sindaco di Tiro, Ing. Dbouk, ha fatto dono al Comandante del Settore Ovest delle chiavi dell’antica città fenicia e della cittadinanza onoraria, a testimonianza del forte rapporto di collaborazione maturato negli ultimi sei mesi.
Successivamente al taglio del nastro, il Comandante della JTF-L ha fatto dono al Sindaco di Tiro e al presidente della squadra del Tadamon, Società calcistica della massima serie libanese, delle magliette dell’U.S. Avellino, provenienti dalla donazione effettuata ai Caschi Blu italiani per la loro missione.
Infine, ha avuto luogo una partita amichevole tra una rappresentanza di ITALBATT, l’Unità di manovra dei peacekeepers italiani, e della polizia municipale di Tiro.
La realizzazione dei campi da calcetto sul lungomare della città, famosa per il patrimonio storico e artistico, rientra in un più ampio progetto di qualificazione dell’area. Recentemente, infatti, la municipalità di Tiro ha inaugurato, anche alle presenza dei Caschi Blu italiani, il parco adiacente ai campi da calcetto grazie alla “Cooperazione Italiana” che opera quale Organizzazione Non Governativa (ONG) e in stretta collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Libano, a dimostrazione della versatilità e capacità del Sistema Paese.
L’opera inaugurata, assieme a tante altre che stanno interessando i lotti dell’area, contribuisce notevolmente alla creazione di nuovi posti di lavoro grazie all’assunzione, da parte della municipalità, di personale responsabile della gestione e conservazione dei beni.
L’attività rientra nei numerosi progetti sviluppati a favore della popolazione locale dal personale del CIMIC (Civil and Military Cooperation), così come previsto dalla Risoluzione n.1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 2006.