I frutti giganti presto una realtà – Scoperto “l’interruttore” genetico delle staminali del pomodoro
Sono stati scoperti gli “interruttori” per rendere realta’ i frutti giganti. La svolta arriva dalla comprensione dei geni che controllano le cellule staminali dei pomodori piu’ grandi esistenti in natura, i ‘cuore di bue’. Li ha scoperti e descritti nella rivista Nature Genetics il gruppo dei laboratori Cold Spring Harbor di New York, guidato da Zachary Lippman. Secondo i ricercatori, gli stessi geni potrebbero essere attivati in altre piante per ottenere frutti con dimensioni da record.
Allo stato selvatico quasi tutti i frutti sono molto piu’ piccoli di come siamo abituati a conoscerli, solo secoli di incroci e selezioni operate dagli agricoltori hanno permesso di ottenere varieta’ piu’ grandi e gustose.
E’ il caso anche del pomodoro, ‘naturalmente’ grande come una bacca, ma di cui esistono oggi molte varieta’. Fra queste il grande ‘cuore di bue’, che arrivo’ in Europa trasportata dagli spagnoli agli inizi del XVI secolo e che puo’ arrivare a pesare fino a 500 grammi. Grazie alle loro dimensioni record, questi pomodori sono da anni al centro di studi per cercare di capire quali sono i meccanismi genetici e molecolari che regolano la crescita di questi frutti.
La chiave risiede nel numero delle cellule staminali del frutto e in due geni ‘antagonisti’ che comandano le staminali, uno le fa proliferare mentre l’altro le limita. Come in ogni essere vivente, anche nei pomodori e’ fondamentale mantenere un corretto equilibrio nella produzione di staminali, un eccesso porta infatti a malformazioni o tumori.
Studiando questi meccanismi, i ricercatori americani hanno scoperto la molecola chiave che permette il controllo di questo delicato equilibrio: è un ‘interruttore’ capace di attivare o spegnere il gene della crescita. Il prossimo passo, spiegano, sara’ quello di provare a manovrare questo meccanismo anche in altre piante portando cosi’ alla possibile creazione di controllare la dimensione dei frutti, rendendoli enormi o rimpicciolendoli.
Da Ansa.it