I Lupi battono il Cittadella 1-0 : una vittoria che archivia lo “storico” traguardo della salvezza e dischiude le ali del sogno
I Lupi, dopo tre lunghissimi mesi, tornano finalmente alla vittoria anche al Partenio-Lombardi. Il risultato pieno per l’Avellino in casa mancava addirittura dall’ultima gara del girone di andata (con il Padova 2-1). Sulla carta il match con il Cittadella non si preannunciava particolarmente difficile, vista anche la notevole differenza di punti in classifica. Ma, come aveva ammonito anche Rastelli alla vigilia, per avere ragione dei Veneti, la compagine biancoverde avrebbe dovuto giocare con intelligenza, senza frenesia, senza ansia, senza quella voglia di strafare, che avrebbe potuto fare il gioco di un Cittadella che è squadra di categoria, abituata a giocare nella sofferenza, che sicuramente non avrebbe concesso niente ai Lupi.
Effettivamente, soprattutto nella prima frazione di gioco, la squadra di Rastelli ha eseguito alla lettera i dettami e le indicazioni tecnico-tattiche del suo mister. E’ venuta fuori una prima parte di gara molto bloccata a centrocampo, con le due squadre che badavano piu’ a controllarsi che ad affondare i colpi. I ragazzi in maglia biancoverde (privi del loro compagno di maggior dinamismo, Mariano Arini, la cui assenza si è sentita, eccome) hanno dato la netta sensazione di voler dosare le energie, e al contempo, hanno sperato di stanare il Cittadella per poter agire secondo le armi piu’ congeniali: le ripartenze. Il Cittadella, dal canto suo, conoscendo i pregi tattici degli Irpini, è rimasto molto guardingo, badando a non scoprirsi soverchiamente. Il logico risultato è stato che il primo tempo ha lasciato inalterato gli equilibri. Ma questo faceva parte del copione tattico disegnato da mister Rastelli, che, appunto, come si diceva innanzi, aveva scelto di far consumare tutto l’ardore agonistico della sua squadra nella seconda frazione di gioco. In effetti l’Avellino uscito fuori dagli spogliatoi è apparso sin da subito trasformato. molto volitivo, piu’ dinamico, con maggiore capacità di verticalizzare la propria manovra. In particolare, Schiavon (che ultimamente non stava brillando), a cui Rastelli aveva dato compiti di metodista, è apparso molto piu’ propositivo ed ha saputo far viaggiare la palla con maggiore speditezza e determinazione. Si è visto un Avellino finalmente assoluto padrone del campo, autorevole ed autoritario, ed il gol del vantaggio (al 18′ della ripresa), è giunto proprio da una verticalizzazione precisa e calibrata di Schiavon che ha lanciato al centro dell’area Castaldo, il quale ha agganciato al volo e con una semigirata ha superato sia il difensore che lo marcava, sia il portiere in uscita. Gran bel gol e Avellino sugli scudi. Dopo il vantaggio biancoverde, la compagine di Rastelli si è letteralmente sbloccata sul piano psicologico e nell’ultima mezzora non c’è stata piu’ partita. L’Avellino ha potuto agire secondo i suoi canoni tattici preferiti, e la differenza in campo è sembrata, ad un certo punto, addirittura imbarazzante. L’unico neo, che poi, ha tenuto in uno stato di angoscia i tifosi biancoverdi, è stato il fatto che sotto porta, piu’ volte, sia lo stesso Castaldo, sia Galabinov non sono stati capaci di chiudere il match. Ma ciò, almeno per questa partita, è stato solo un dettaglio che ha riguardato il punteggio finale, non la meritata vittoria dei Lupi. Che adesso, finalmente archiviato lo “storico” (visto che finora negli ultimi campionati di serie B disputati, non c’era mai riuscito) traguardo della permanenza in cadetteria, possono vedere dischiudersi dinanzi a a sè un sogno. La cui realizzazione, se non è precisamente a portata di mano, non è comunque impossibile da raggiungere. Basta crederci, e niente è difficile.
Poi, se si considera che dal prossimo match, Rastelli potrebbe avere a disposizione tutti i suoi uomini migliori, anche un avversario come il Palermo, il primo della classe, metterà molto meno paura.