I Lupi perdono in maniera indecorosa a Padova (1 – 2), buttano via i play off e macchiano una stagione che poteva e doveva essere incorniciata

Francamente tutto ci saremmo aspettati questa sera, tranne essere costretti a commentare una sconfitta dell’Avellino in casa del Padova, di una squadra già retrocessa in terza serie, e per giunta priva dei suoi uomini migliori. Diciamolo subito: la squadra biancoverde ha scritto questa sera una delle pagine piu’ brutte della sua ultracentenaria storia. L’aspetto paradossale. addirittura beffardo, è che i tre risultati utili, tanto auspicati dai tifosi avellinesi, sono pure arrivati dagli altri campi. Ma gli uomini di Rastelli, con una condotta di gara assolutamente inconcludente ed impalpabile, hanno buttato letteralmente alle ortiche i play off. Con questa partita totalmente negativa, hanno sporcato una stagione che fino a questa mattina poteva ancora essere definita molto brillante e densa di soddisfazioni. Piu’ che delusione, c’è molta amarezza nella tifoseria biancoverde per un finale di campionato che non è esagerato definire inglorioso. Pensate l’Avellino nel girone di ritorno ha messo insieme la miseria di 22 punti in 21 partite. Una media retrocessione! I soliti inguaribili “buonisti” ci verranno a spiegare che è assolutamente ingiusto gettare la croce su una squadra che aveva disputato un grandissimo girone di andata, Invece noi diciamo che proprio perchè l’Avellino aveva conquistato ben 37 punti nella prima metà del campionato (con il terzo posto in classifica), avrebbe dovuto mostrare e dimostrare la forza tecnica, oltre che la convinzione per fare anche nel ritorno, se non gli stessi punti, almeno molti di piu’ di questi miseri 22 rimediati in questa classifica. La delusione, anzi l’amarezza di questo finale di campionato è tutta in questo concetto. Non si può non definire fallimentare un campionato nel quale, partendo da una base (incredibilmente favorevole e propizia) di ben 27 punti nelle prime 14 gare (cioè dopo già un terzo di campionato, e con il primo posto in classifica a pari punti con il Palermo e l’Empoli, guarda caso le due squadre che sono andate direttamente in serie A), nei successivi due terzi si riescono a racimolare appena 32 punti in 28 partite!

Qualcuno potrà dirci che adesso parliamo sull’onda delle emozioni, e della rabbia, ma non è cosi, se a supporto delle nostre argomentazioni portiamo i numeri, sui quali c’è poco da discutere!

L’Avellino questa sera ha giocato contro un avversario assolutamente abbordabile, e non solo non ha saputo vincere, ma addirittura ha perso. Tornando indietro, ci vengono in mente due pagine altrettanto brutte e mortificanti come quella di questa sera: l’ultima gara del campionato di serie B 1995-1996  a Verona  (Chievo – Avellino 3-0), che sancì la retrocessione dei Lupi, e la nona giornata di ritorno (27 marzo 2011) del campionato di Lega Pro II Divisione (Catanzaro – Avellino 1 -0), una delle sconfitte piu’ squallide dei biancoverdi, per mano di un manipolo di ragazzini che componevano la squadra calabrese, ultima in classifica e ormai già destinata alla retrocessione.

Da domani sicuramente cominceranno le analisi e si cercheranno i responsabili di un finale di stagione che i tifosi sognavano certamente meno amaro. Forse, per cercare di consolare il tifoso biancoverde che è in noi, possiamo abbandonarci alla considerazione che il bello del calcio, come nella vita, è che domani è sempre un altro giorno.

Ma la tristezza e la rabbia di questa sera, per questo brusco risveglio da un sogno che poteva ancora essere molto bello, davvero fanno male e ci è difficile scacciarle.

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