Il Conservatorio di Avellino porta in scena “Il matrimonio segreto”: lunedì 29 aprile la rappresentazione al Teatro Carlo Gesualdo
Il Conservatorio di Avellino, presieduto da Achille Mottola e diretto da Maria Gabriella Della Sala, porta in scena “Il matrimonio segreto”.
Lunedì 29 aprile, con inizio alle ore 21.00, la rappresentazione al Teatro “Carlo Gesualdo” dell’opera di Domenico Cimarosa, il cui primo allestimento avvenne presso il Teatro di Corte di Monza nell’autunno 1792. Il successo riscosso in tutta Europa portò a tradurre l’opera in svariate lingue e fino al 1800 si possono contare una trentina di allestimenti.
La storia ruota attorno a due giovani innamorati, Carolina e Paolino, che si sposano segretamente contro la volontà del padre di Carolina, il ricco Geronimo. Il caos si scatena quando Geronimo cerca di organizzare un matrimonio vantaggioso per sua figlia, senza sapere dell’unione già esistente. Con un intreccio di equivoci, travestimenti e situazioni esilaranti, l’opera offre uno spettacolo vivace e divertente.
In scenaal “Gesualdo” l’Orchestra del Conservatorio diretta da Giacomo Sagripanti, direttore musicale dell’Opera di Stato di Tbilisi, è considerato uno dei direttori d’orchestra più interessanti della sua generazione;regia di Giuseppe Sollazzo, aiuto regista di Roberto de Simone in numerosi spettacoli e docente di Gestualità e movimento scenico al Conservatorio di Avellino;scenografiadi Gennaro Vallifuoco, figura di spicco del panorama nazionale culturale contemporaneo.
Sul palco, ad interpretare il ruolo di Carolina sarà il soprano Paola Pelella, mentre il tenore Andrea Calce vestirà i panni di Paolino. Il basso Mattia Angelo Ribba interpreterà Geronimo, ricco mercante di Bologna; il soprano Maria Alvino sarà Elisetta, la figlia maggiore di Geronimoe promessa sposa al Conte(Andrea Ariano, basso). Il mezzosoprano Flavia Fioretti interpreterà il ruolo di Fidalma,ricca vedova e sorella del signor Geronimo.
«L’importanza di quest’opera – spiega il Maestro Sagripanti – sta nel suo essere riferimento assoluto della grande scuola napoletana, che ha dato il via agli sviluppi operistici di compositori d’oltralpe come Mozart. La difficoltà nell’esecuzione sta nell’ottenere leggerezza di suono, articolazioni chiare e nette e un canto puro, spianato, caratterizzato dal fraseggio naturale tipico della tradizione vocale italiana».
Il matrimonio segreto, ha aggiunto il regista Sollazzo, «pur essendo un’opera buffa, presenta già dei germi del mondo che verrà dopo».
L’allestimento scenografico è firmato da Gennaro Vallifuoco. La sua arte trasforma gli spazi scenici in mondi magici, dove ogni dettaglio è curato con precisione e creatività. Con l’allestimento di quest’opera trasporterà gli spettatori nella «dimensione di un sogno raccontato come in un film. Gli elementi di scena sono sintetizzati al minimo per esaltare le azioni dei cantanti e il racconto musicale e vocale della vicenda. Sullo sfondo immagini scenografiche che suggeriscono un vago riferimento ad una ambientazione di carattere settecentesco, in un contesto di un “palazzo napoletano” immaginato in una forma che ricorda la linearità dello stile neoclassico».