Il neo tecnico biancoverde Marcolin: “Non contano i moduli ma gli uomini, e quest’Avellino è una buona squadra”
Eccolo qua il nuovo tecnico dei Lupi: Dario Marcolin, 45enne bresciano, con trascorsi da capo allenatore a Modena, Padova e Catania. Ha sottoscritto stamane un contratto per soli tre mesi, con un’opzione per il prossimo anno legata ai punti che riuscirà ad ottenere fino alla fine del campionato attuale. Ecco le sue prime parole da mister biancoverde:
“Quando mi ha chiamato l’Avellino, ho chiesto informazioni al mio amico Massimo Rastelli, che mi ha detto un gran bene dell’ambiente. Sono felice di essere qui. La storia dell’Avellino dice di una squadra che sa sempre dove arrivare. Ora c’è bisogno di tirare fuori tutto quello che c’era prima. Il mio modulo? Non è importate il modulo ma gli uomini che si hanno a disposizione, perchè è in base al patrimonio tecnico che si preparano le partite. Ad ogni modo, a me piace il 4-3-3, anche se con Insigne ho la stessa situazione che ho trovato lo scorso anno a Catania con Rosina. Non credo che in tre giorni si possono fare miracoli, penso che per la gara con il Crotone dovremo lavorare soprattutto sull’aspetto mentale. Per quanto riguarda i calciatori, spero di poterli far lavorare senza che sentano troppo la responsabilità, perchè questa me la prendo tutta io. Comunque vengo qua con grande entusiasmo, e per un tecnico questo è molto importante. Jidayi? E’ importante avere calciatori che sappiano agire in più settori, ma è chiaro che l’ex stabiese è un centrocampista che si può impiegare anche da difensore. Il prossimo avversario? Il Crotone sta facendo molto bene, lo dice la classifica. Per noi non ci poteva essere gara peggiore, ma dovremo comunque giocarcela al massimo delle nostre possibilità “.