In vista della serie Cadetta, per Biancolino potrebbe profilarsi un nuovo ruolo: “capitano non giocatore”
Enzo De Vito e Massimiliano Taccone sono alle prese con la ristrutturazione ( se non addirittura ricostruzione) della rosa dei Lupi per affrontare al meglio la difficilissima avventura nel campionato di Serie B. Passata la sbornia per i festeggiamenti e messa da parte la gratitudine nei confronti di tutti i ragazzi biancoverdi che hanno contribuito, a vario titolo, alla scalata dei Lupi nel secondo campionato del calcio italiano, ora c’è da fare un lavoro certosino, intelligente e lungimirante. Ma, nel contempo, necessariamente scevro da condizionamenti sentimentali. In quest’ottica si inquadra il discorso sui diversi calciatori a scadenza di contratto, che probabilmente non rientrano piu’ nei piani tecnici della società biancoverde. Capitolo decisamente “sui generis” è quello relativo ai due capi carismatici dell’Avellino: Millesi e Biancolino. Tralasciando la questione Millesi, di non semplicissima soluzione (come potrete leggere in altra parte del giornale), la situazione del Pitone è molto piu’ chiara. Anche Raffaele Biancolino, al pari di Ciccio Millesi, ha ancora un anno di contratto con l’Avellino. Ma, ora come ora, con 36 primavere sulle spalle ed una carriera agonistica ormai quasi all’ultima fermata (almeno a questi livelli), il goleador storico dei Lupi ha deciso di non guardarsi piu’ intorno e di “consumare” gli ultimi scampoli di calcio giocato nella sua città adottiva. Dal canto suo, la società biancoverde, nei propri piani tecnici, non ha tanto spazio da riservare al Pitone. Ma in seno alla dirigenza di Piazza Libertà potrebbe farsi strada un orientamento che continui a gratificare in qualche modo un calciatore che anche in quest’ultima esaltante annata ha contribuito con gol pesantissimi (ricordiamo fra le altre la vittoria di Andria e quella determinante in casa con la Nocerina: entrambe recano l’inequivocabile firma del Pitone) alla grande promozione dei Lupi in serie B. Che per l’ex scugnizzo di Capodichino è addirittura la quarta promozione in 4 campionati di terza serie disputati con la maglia dei Lupi: un record difficilmente eguagliabile!. L’idea potrebbe essere quella di disegnare un ruolo particolare per Biancolino: il “capitano non giocatore”. Vale a dire una sorta di uomo-spogliatoio, che faccia da collante tra l’allenatore ed i suoi calciatori. Un pò quello che, in realtà, Raffaele ha già efficacemente svolto quest’anno, specie nei confronti dei compagni piu’ giovani. Anche se, magari, in serie B, per il Pitone il compito consisterebbe in un lavoro da svolgere molto piu’ nel chiuso dello spogliatoio che sul rettangolo di gioco. Conoscendo Raffaele, e soprattutto il suo enorme attaccamento all’Avellino, siamo convinti che lui sarebbe anche orgoglioso di questo ruolo, che magari potrebbe anche dischiudergli, al termine della prossima stagione, la prospettiva di diventare, a tutti gli effetti, Dirigente accompagnatore dei Lupi.
Rino Scioscia