Incontro con Eziolino Capuano, uomo dai sentimenti e valori in via di estinzione
Galeotta fu una vecchia promessa fatta ad un amico, che ancora non aveva letto “I rintocchi del cuore”, la raccolta di poesie, pubblicata poco più di un anno fa dal nostro direttore, Rino Scioscia.
Ma chi è questo amico? Un uomo di calcio, un grande allenatore incompreso, che, nonostante le sue non comuni competenze tecniche, non è mai riuscito a salire sui grandi palcoscenici della massima serie. Eppure, il suo acume e la sua intelligenza tattica ne avrebbero proposto, eccome, la presenza anche su quelle panchine che contano, almeno in Italia.
Di chi stiamo parlando? Non ci vuole molto per capire che è di lui, Eziolino Capuano, che vogliamo parlare.
Questa mattina, il nostro direttore, che conosce ancora il valore sacro della parola data, si è portato in quel di Pescopagano per tenere fede alla promessa di donare all’amico Eziolino la sua raccolta “I rintocchi del cuore”, ma anche i tre libri (ormai introvabili, e quindi oltremodo preziosi) di Felice D’Aliasi sull’Avellino calcio, curati proprio da Rino Scioscia.
Per il direttore del nostro giornale, è’ stata l’occasione, più unica che rara, di conoscere da vicino, anzi dal di dentro, l’uomo Capuano. Dall’amabile discussione, senza alcun velo ufficiale (magari imposto dai rispettivi ruoli del giornalista e dell’allenatore di calcio) è venuta fuori una figura, quella di Eziolino da Pescopagano, dalla considerevole cultura umanistica, ma soprattutto pregna di sentimenti e valori, purtroppo, in via di estinzione.
Per scelta e desiderio dei due interlocutori, il calcio è stato ridotto ad argomento appena marginale, privilegiando volutamente discorsi afferenti le emozioni, le attese ed i sogni di Eziolino. Un uomo per certi versi rimasto ragazzo, che non ha mai perso la propria spontaneità, il proprio istinto, i propri sentimenti. Profondamente radicato ed ancorato alla genuinità della sua Pescopagano: paesino davvero splendido, pregno di storia e cultura, ma anche di un patrimonio ambientale davvero da preservare.
Eziolino Capuano non ha mai smesso di inseguire quei sogni che faceva da bambino, dettati dalla sua antica passione per il calcio. Lo ha sempre fatto investendo sulle proprie competenze tecniche, che via via sono diventate sempre più importanti, ma non dismettendo mai, neppure per un attimo, i pregi ed i difetti discendenti dal suo carattere e dalla sua personalità, e soprattutto non svestendosi mai dei suoi valori umani. Valori che, purtroppo, negli ultimi decenni, il calcio-business ha martoriato, oltraggiato, quasi seppellito.
Eziolino non ha mai abbandonato la via maestra indicata da quei valori umani, e per questo non si è mai snaturato e non si è mai piegato al calcio fatto di promesse non mantenute, di bugie, di voltafaccia, di falsità ed opportunismo.
Per questo il calcio, questo tipo di calcio, ormai marcio, non gli ha ancora restituito, e forse (purtroppo) mai gli restituirà, la carriera che le sue enormi capacità tecniche avrebbero meritato.