La Berretti dell’Avellino cede in casa (0-2) contro i fortissimi Leccesi negli ottavi di finale

Avellino – Lecce      0 – 2

Avellino: Capotosto, Morbidelli, Criscito, Amedoro (dal 5′ st Romano), Nicoletta, Cozzolino, Cretella (dal 1′ st Rizzo), Angeletti, Pellegrino, Musto (dal 20′ pt Caliano), Guidelli. A disposizione: Napolitano, Ferrazzoli, Evangelista, Cioffi. All. Iandolo.

Lecce: Chirola, Kalombo, Urbano, Tundo, Todisco, Cuperto, Rosafio (dal 39′ st Mazzotta) , Guastamacchia, Malcore, Dimariano (dal 15′ st Gaetani), Lombardi (dal 20′ st Mortagna). A disposizione: Carrieri, Brunetti, Gargano, Franco. All. Chianese.

Arbitro: Pietro Dei Giudici di Latina; Assistenti: Veronica Vettorel di Latina e Giuseppe Opromolla di Salerno.

Marcatori: al 16′ pt Tundo; al 19′ pt Lombardi.

Ammoniti: Amedoro (A), Tundo (L) e Todisco (L)

Calci d’angolo: 3-7 per il Lecce; rec. 0 pt; 4′ st. Spettatori 500 circa.

 

Davanti ad una tribuna gremitissima, sul bel manto in erba sintetica di S. Michele di Serino, la Berretti biancoverde di mister Iandolo soccombe ai piu’ forti Leccesi. La compagine giallorossa, allenata dall’ex attaccante napoletano Chianese, ha mostrato di essere decisamente fuori portata per i Lupacchiotti. Il Lecce, oltre ad avere una migliore organizzazione di gioco, ha certament uomini piu’ esperti e scafati, visto che questa compagine era stata attrezzata per disputare il campionato Primavera con le società professionistiche. Poi la decisione federale di far giocare la prima squadra leccese nel campionato di Lega Pro, ha indotto la dirigenza salentina a ripiegare sul campionato Berretti. Una compagine, quella leccese, che nella regular season del proprio girone ha sbaragliato tutti gli avversari, riuscendo a realizzare in 26 partite giocate ben 24 vittorie e due pareggi, totalizzando ben 74 punti su 78 a disposizone: qualcosa di stratosferico. Come incredibili sono stati i gol totali: 108!

Contro una compagine che poteva vantare questi numeri inarrivabili, capirete bene che per i ragazzi di mister Iandolo non si presentava certamente un match facile. E sin dalle prime battute di gioco si era capito che per i Lupacchiotti ci sarebbe stato ben poco da fare: troppa la differenza tecnica ma anche l’organizzazione tattica e la mentalità di calciatori già navigati da parte dei giallorossi. Le due reti degli ospiti sono venute nei primi 20 minuti di gioco, per opera di Tundo al 16′ (con un bel destro rasoterra dai 18 metri che si è infilato nell’angolino alla sinistra di Capotosto, che è sembrato un pò in ritardo su una palla non impossibile) e di Lombardi al 19′ (che ha messo dentro di piatto destro sottomisura su un invitante passaggio dalla destra). Nei settanta minuti di partita, l’Avellino ha tentato di articolare una manovra, comunque farraginosa e scarsa di idee, ma è stato sempre alla mercè di un complesso leccese, che quando ha voluto ha affondato i colpi con improvvise accelerazioni che lasciavano sul posto i difensori biancoverdi. Alla fine il risultato è apparso persino bugiardo perchè gli ospiti avrebbero potuto rendere piu’ pingue il proprio bottino se i loro avanti fossero stati piu’ freddi e cinici.

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