La Festa dei Lupi: io l’avrei vista cosi….

Si è svolta ieri la festa per i 100 anni del calcio in città! Sorvolando sulla data precisa dell’anniversario, quello che desidero esprimere è cosa mi sarei aspettato  di vedere  che, invece, non ho visto.

Senza voler polemizzare con la Società e l’organizzatore Francesco Gullo,  immaginavo una  festa  che fosse circoscritta  nell’unico e vero teatro dei trionfi bianco verdi: lo stadio Partenio-Lombardi!!  Immaginavo di vedere una Storia raccontata a 360 gradi  e non a 90! Organizzata, forse con maggiore “cognizione di causa”, da un personaggio storicamente ancorato al calcio di questa città. Mi sarei aspettato di vedere i vecchi idoli degli anni 50/60, oltre a Elio Grappone magari le vedove di Matteo Spadafora, dell’indimenticabile capitano Gianni Fida e di Nando Del Gaudio,  tutta gente facilmente raggiungibile perché vive ad Avellino. Mi sarei  aspettato al Partenio Toni Giammarinaro con Pantani, Zoff, Fraccapani, Marchesi e Nobili e “l’avellinese” Stefano Codraro,  cioè di coloro i quali hanno dato inizio al calcio che conta in questa piazza…o magari rivedere Giuliano Musiello (il mio idolo), Franzoni, Sperotto e Roccotelli,  Albanese, Facco, e Sauro Petrini, l’elegante Claudio Onofri con  i fratelli Trevisanello. In pratica quei calciatori che contribuirono con il loro impegno e la loro classe a mettere le radici in Cadetteria,  prima della grande promozione in A!Immaginavo un invito a tanti altri che ci hanno fatto vivere la gloria calcistica,come Ramon Diaz,Gil De Ponti, Franco Colomba, Ottorino Piotti, Rino Valente, Beniamino Vignola e Antonino Criscimanni, Angelo Alessio, Luciano Favero, Bergossi, Andrea Carnevale, e l’Irpino Pasquale Casale. Ma soprattutto mi aspettavo che un posto d’onore l’avessero assegnato alle donne dei nostri cari ed indimenticabili Adriano Lombardi e Gianpietro Tagliaferri. Inoltre mi sarei aspettato di rivedere i lupi delle  più recenti formazioni  anni 90, vale a dire: Carmine Esposito,  Provitali e Fioretti, Landucci e Minuti, passando per Criniti, Luiso, Battaglia, Cecere, Puleo, Moretti oltre a Totò Fresta Molino, Biancolino e Millesi pure presenti all’evento! Tornando a ciò che ho visto, avrei sicuramente evitato uno sforzo fisico ai nostri  sessantenni  idoli che, sarebbe stato meglio, rivedere in filmati dell’epoca fatti scorrere su un mega-schermo alle prime luci della notte. Ed allora, sai che bello, rivedere e raccontare  pezzi storici quali la prima promozione in serie B del 72/73 con i famosi striscioni cittadini (Lecce con due C come vuoi andare in serie B!), la promozione in A del 78 a Genova (con il mio striscione abbascia a Puntarola ”ci jamm in serie A pe ci restà” e così fu!), il 3 a 3 di Torino del primo anno di A, l’incredibile 3 a 3 di Bergamoo il 4 a 2 del 23.11.80 con l’Ascoli, facendoli commentare ai diretti interessati, così come qualche spettacolare rete di Musiello,  qualche  punizione micidiale del “bombardiere” Stefano Gritti  della B anni 70 o la rete all’89’ di Rivaldo con il Foggia nel 2007. Mi aspettavo di rivedere episodi particolari qualiil duello Salpini-Tardelli o quelli più simpatici legati agli inseguimenti lungo l’out di destra di Oronzo Pugliese con la cinta dei pantaloni all’ala Schillirò, ancora impressi nella memoria dei tifosi piu’ avanti con gli anni. E poi, i treni verde, la promozione in A, il mitico Marcantonio con Vincenzo “o pezzaro” D’Anna e tutti i tifosi storici dell’amato lupo. Personalmente, oltre a Gerardo Carmine Gargiulo, avrei ascoltato con piacere  vecchi brani legati al tifo bianco verde in Curva Sud come la mitica “Ring my bell” che fu cavallo di battaglia negli anni della serie A,  proseguendo con la “Marsigliese” e l’Aida su cui i tifosi costruirono famosissimi slogan per finire  alla più recente “Sarà perchè ti amo”, “bandiera gialla” e soprattutto il tormentone 2012/2013 “che bello è” coniato sul brano “Vuoto a perdere” di Noemi, il tutto per rendere più gradevole e viva la serata!

Ma, ahimè, ho visto una festa piatta, forse anche noiosa, senza quel “pathos” indispensabile in manifestazioni di questo genere, non c’èra sentimento…… sentimento  che avrebbe potuto mettere chi invece la storia dei Lupi l’ha vissuta in prima persona, piangendo per le gioie e le sofferenze che questa squadra ha regalato nella sua lunga storia, chi di questi colori  ne ha fatto una ragione di vita, anteponendo, a tutto, l’interesse e l’amore per questa splendida e gloriosa maglia!

 

Geremia Niespolo

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