Lacedonia, al via la quarta edizione del concorso di fotografia documentaria “1801 passaggi”
Al via la quarta edizione del concorso/mostra di fotografia documentaria “1801 passaggi”.Tema: “Un paese italiano, 2020”
Le opere si devono ispirare a un fondo fotografico straordinario ma ancora scarsamente conosciuto, i 1801 scatti realizzati nel 1957 dallo statunitense Frank Cancian nel borgo rurale di Lacedona, in Alta Irpinia.
Quest’anno particolare attenzione all’era del Covid-19:
le opere devono essere realizzate a partire dal 10 marzo 2020, inizio del “lockdown”.
Anche quest’anno una giuria composta da esperti di alto livello: Simona Guerra, esperta in ordinamento e valorizzazione di archivi fotografici, Lello Mazzacane, antropologo, uno tra i fondatori in Italia della Visual Anthropology, Angelo Turetta, fotografo impegnato su temi sociali, di attualità nazionale e internazionale, Simone Terzi, coordinatore della Fondazione “Un Paese” di Luzzara (Re), ente di primaria importanza nel campo della fotografia etnografica
Al via la quarta edizione del concorso di fotografia documentaria “1801 passaggi”, un’iniziativa in rapida crescita e diffusione nata in un piccolo paese del sud interno. Il concorso è legato al fondo fotografico dello statunitense Frank Cancian (www.frankcancian.net) custodito a Lacedonia (Av) nel MAVI / Museo Antropologico Visivo Irpino. Il tema di quest’anno è “Un paese italiano, 2020” e i partecipanti dovranno inviare opere realizzate a partire dal 10 marzo 2020, data di inizio del “lockdown”, e fino al termine fissato alle 23:59 del 31 ottobre 2020. Data l’emergenza sanitaria in corso, solo per l’edizione 2020, la proclamazione dei vincitori, la lettura delle motivazioni, la premiazione e l’inaugurazione della mostra finale avverranno con una cerimonia ufficiale in diretta web sabato 5 dicembre 2020 alle ore 18:00.
Con il concorso annuale – organizzato dall’associazione LaPilart in collaborazione con la Pro Loco “Gino Chicone” e il sostegno del Comune di Lacedonia – viene selezionato da una giuria di alto livello tecnico un gruppo di 20 opere fotografiche finaliste, che vengono esposte presso il MAVI in una mostra conclusiva annuale inaugurata nell’ambito dell’evento “1801 passaggi”, nel corso del quale vengono proclamate e premiate tre opere vincitrici.Anche quest’anno, inoltre, Frank Cancian assegnerà personalmente una menzione speciale a una fotografia che l’autore statunitense sceglierà tra le 20 finaliste selezionate dalla giuria.
Una serie di 20 foto di Frank Cancian costituisce la base del concorso, nel quale gli autori vengono chiamati a presentare proprie foto scattate in Italia che trovino riferimento nelle foto di Cancian realizzate a Lacedonia nel 1957 e che propongano una libera reinterpretazione attualizzata di quelle immagini. Così come Cancian si recò a Lacedonia “per capire come le persone vivevano e per fotografarne la quotidianità”, allo stesso modo la richiesta ai nuovi autori è quella di prendere spunto dai temi e dai soggetti del 1957 per raccontare come tutto questo possa essere tradotto nell’oggi. Una traduzione – e in certi casi un cambio di senso – dato alle azioni, ai gesti quotidiani e ai luoghi che ovviamente non sia conseguenza soltanto del naturale cambiamento che il trascorrere del tempo impone, ma costituisca anche una riflessione sulle nuove sfide che la società odierna è chiamata a vivere. Quest’anno l’ulteriore indicazione ai partecipanti è di considerare l’emergenza in corso a livello globale: se e quanto profondamente essa abbia inciso e inciderà sulle nostre vite, se e quali persistenze, rotture, evoluzioni possano essere osservate nella vita sociale del nostro paese, dallo specifico punto di osservazione delle piccole comunità.
Dopo lo svolgimento del concorso, la mostra fotografica presenta quindi la serie di 20 foto di Cancian posta a base del concorso e i 20 scatti selezionati dalla giuria fra tutti quelli presentati dai partecipanti.
Anche per l’edizione 2020 la selezione delle 20 foto finaliste spetta a una giuria di esperti di primo piano, costituita da:
• Simona Guerra (coordinatrice): esperta in ordinamento e valorizzazione di archivi fotografici, autrice di biografie di fotografi e saggi di fotografia;
• Lello Mazzacane: antropologo, professore ordinario dell’Università di Napoli Federico II. È stato tra i fondatori in Italia della Visual Anthropology, dedicandosi sin dai primi anni 70 all’impiego delle tecnologie audiovisuali nella ricerca demo-antropologica.
• Angelo Turetta: fotografo impegnato su temi sociali, di attualità nazionale e internazionale. Dal 1986 collabora con Contrasto. Insegna fotogiornalismo presso l’istituto Europeo di Design. Tra i numerosi premi, ha ricevuto un World Press Photo Award (Art Section, 2001).
• Simone Terzi: responsabile coordinamento attività della Fondazione “Un Paese”, ente istituito dal Comune di Luzzara (Re) per la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale del territorio. Cura e gestisce le collezioni fotografiche della Fondazione.
LE 1801 FOTOGRAFIE DI FRANK CANCIAN
1801 sono gli scatti realizzati a Lacedonia nel 1957, in circa 7 mesi, dal fotografo statunitense Frank Cancian, quando, studente di 22 anni, grazie a una borsa di studio soggiornò nel borgo rurale irpino “per capire come le persone vivevano e per fotografarne la quotidianità”.
Il lavoro fotografico del giovane Cancian – reso possibile dalla partecipazione alla vita quotidiana della comunità lacedoniese e caratterizzato da una sensibilità etnografica che, negli anni successivi, sarebbe stata alla base della sua scelta di dedicarsi alla ricerca e all’insegnamento dell’antropologia – esplora tutti gli ambiti di vita di una comunità rurale colta nel cruciale momento di passaggio dei tardi anni ‘50 del secolo scorso, allorché l’industrializzazione del paese, l’espansione dei consumi e l’abbandono delle campagne erano ormai avviati.
Questo patrimonio visivo, riportato alla luce solo da poco tempo, resta ad oggi ancora sostanzialmente ignoto anche alla letteratura specialistica. Esso merita invece di essere considerato insieme all’eredità lasciata dagli autori che hanno raccontato il Sud italiano nel secondo dopoguerra: dai fotoreporter della Magnum, ai fotografi italiani che hanno lavorato sul campo con Ernesto De Martino, ai cosiddetti documentaristi “demartiniani”.
IL PROGETTO “1801 PASSAGGI”
Il progetto “1801 passaggi” è ideato e realizzato dall’associazione LaPilart. Mediante questa iniziativa, alla creazione dell’archivio fotografico dell’opera di Frank Cancian presso il MAVI – il museo promosso dalla Pro Loco Gino Chicone di Lacedonia – si affianca un concorso-mostra con cadenza annuale. “1801 passaggi” è un percorso/confronto tra passato e presente che, proiettato negli anni a venire coniugando lo sguardo etnografico con la fotografia e indagando l’evoluzione dell’essere umano, si propone un duplice obiettivo: da una parte quello di divulgare il lavoro fotografico di Cancian (oggi professore emerito di Antropologia all’Università di Irvine, California) come documento storico-etnografico relativo al passato di una comunità e, più in generale, di una forma di vita come quella dei piccoli borghi rurali del Meridione italiano; dall’altra, acquisire all’archivio del MAVI nuove immagini fotografiche selezionate utilizzando le fotografie di Cancian come chiave di lettura di piccole realtà sociali nelle loro trasformazioni contemporanee, raccogliendo in questo modo una testimonianza dinamica dei cambiamenti della persona e della società e dell’evoluzione dello sguardo fotografico su di esse.
Per scaricare il bando e i materiali per la partecipazione al concorso: www.museomavi.it/concorso-2020/
Per informazioni: concorso@museomavi.it