L’Avellino non si ferma più: vittoria e terzo posto in classifica

 

L’Avellino chiude il 2013 alla grande: con una vittoria per 2-1 sul Padova che proietta gli irpini al terzo posto. Empoli e Palermo saranno anche dei Frecciarossa, ma fin qui la squadra di Rastelli ha viaggiato a velocità spedita. Almeno al Partenio. Anche se oggi la manovra è stata piuttosto lenta. Soprattutto nel primo tempo, quando il Padova è sembrato più dinamico con Melchiorri a fare il bello e cattivo tempo sulla fascia destra e con Pasquato a far girare il pallone velocemente. Il centrocampo dell’Avellino è apparso in affanno, troppo spesso impegnato più a rincorrere gli avversari che a proporre gioco. Quindi poche idee e poca lucidità in fase di possesso palla, nonostante il vantaggio lampo: colpo di tacco geniale di Castaldo che smarca Pisacane, cross del difensore e  puntuale inserimento di Arini. Dopo 4′ Mutti è già costretto a stravolgere l’assetto tattico e a passare alla difesa a 3. E il cambio paga subito, perchè Melchiorri sugli sviluppi di un calcio di punizione riequilibra la gara. Anzi, sposta l’inerzia del match dalla parte degli ospiti. L’Avellino sembra alle corde, ma il Padova ha il torto di non approfittare del momento di appannamento dei padroni di casa. E così si va al riposo con il punteggio in parità e con la sensazione che la classifica del Padova, terzultimo, sia più bugiarda di Pinocchio

LA CHIAVE Nella ripresa i ritmi si abbassano, complici anche le tante interruzioni. Il Padova però col passare dei minuti sparisce dal campo e lo stesso Melchiorri non è più devastante come nella prima frazione. Rastelli decide di giocarsi il tutto per tutto e inserisce Ladriere, l’ultimo arrivato in casa Avellino. E’ la chiave del match, perchè il belga apre il compasso e lancia Castaldo in campo aperto, l’attaccante dell’Avellino mette al centro e puntuale all’appuntamento con il gol arriva ancora una volta Arini.

FESTA IRPINA Il nuovo vantaggio dell’Avellino spezza le gambe già molli dei veneti. Mutti prova a inserire le torri Feczesin e Vantaggiato. Ma il pacchetto arretrato di Rastelli controlla senza troppi patemi. Anche perchè il centrocampo torna a fare da schermo alla difesa e lo stesso Ladriere, nonostante sia un centrocampista dalle spiccate doti offensive, se c’è da far legna in mezzo al campo non si tira indietro. Al triplice fischio finale Rastelli può festeggiare l’ottavo successo casalingo. Anche il Padova non sfugge alla legge del Partenio. E d’altra parte in questo stadio con questi tifosi così caldi è difficile fare punti. Per tutti.

 

Mariano Messinese

@MarianoWeltgeis

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